L’estate salernitana tra pochi alti e tanti bassi - Le Cronache
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L’estate salernitana tra pochi alti e tanti bassi

L’estate salernitana tra pochi alti e tanti bassi

di Monica De Santis

E’ calato da qualche giorno il sipario sulle manifestazioni estive che si sono tenute nella città capoluogo. E’ calato il sipario ed è tempo di bilanci. Bilancio che se da un lato è positivo per la qualità della maggior parte degli spettacoli, eventi ed incontri proposti, dall’altro è negativo per la quantità, davvero misera se si pensa che stiamo parlando di un comune con oltre 125mila abitanti. Davvero misera se si pensa che ci sono stati anni, neanche troppo lontani, in cui abbiamo avuto anche più di tre appuntamenti nella stessa sera e con protagonisti nomi di grande richiamo. Ad eccezione di “Water Fools – An Aquatic Phantasmagoria”, lo spettacolo di luci e fuochi proposto dal Campania Teatro Festival e che ha richiamato sul Lungomare oltre 10mila persone, il Premio Charlot che all’Arena del Mare è riuscito ad ospitare tra le 1500 e le 2000 persone a sera, la Notte Bianca organizzata dall’associazione di categoria dei commercianti Fenailp ed il FantaExpo che al Parco Pinocchio ha portato migliaia di giovani in tre giorni di appuntamenti, tutti gli altri hanno contato una presenza di pubblico non superiore alle 400 persone. E la colpa non è certo degli organizzatori, sembra giusto dirlo, ma della mancanza di spazi in città. O meglio, della non volontà di far utilizzare quegli spazi che potevano consentire un afflusso maggiore di pubblico. E se non si da ad un organizzatore la possibilità di poter usufruire di uno spazio ampio da poter accogliere dalle 1000 persone in su, è normale, visti i costi di molti spettacoli, che alla fine gli artisti che vengono proposti non potevano di certo essere quelli che in tanti hanno potuto vedere ed applaudire in tutta la provincia di Salerno. Ma si sa la storia è sempre la stessa. La cultura e lo spettacolo interessano all’amministrazione comunale solo in campagna elettorale (e neanche tanto) per il resto, bastano quelle poche manifestazioni consolidate, come le definiscono loro, storiche come sarebbe più opportuno chiamarle e va bene così. Così credono loro. Ma purtroppo proprio non è andato e le critiche non sono mancate. Basta andare sul profilo istituzionale del primo cittadino per leggere qualche commento di utenti che subito dopo ferragosto lamentavano una città deserta e senza programmazione. Una città che una volta a ferragosto era viva e propone tanti appuntamenti, è che si ritrovata quest’anno con il nulla assoluto. Ma tant’è, se non c’è programmazione, se non c’è un assessore alla cultura e allo spettacolo (ricordiamo che dopo mesi di richieste e polemiche il sindaco ha deciso di nominare un consulente, Ermanno Guerra, senza portafoglio, come a dire una nomina non nomina) che abbia davvero voglia di programmare, quella di quest’anno è la prima di cinque estati (poi si tornerà a votare e si spera che, vinca l’uno o l’altro, si nomini un assessore competente alla cultura ed anche allo spettacolo) che i salernitani avranno con queste modalità. Nel dettaglio della qualità delle manifestazioni nulla da dire sulle quattro che abbiamo citato all’inizio. Lo spettacolo proposto da Cappuccio è stato una vera novità per Salerno apprezzato da tantissimi, criticato da pochissimi. La Notte Bianca ha portato davvero tantissime persone in strada grazie ad artisti conosciuti ed apprezzati dal pubblico. Il Premio Charlot ha offerto serate variegate di alto livello e con nomi davvero importanti. Spettacolare la serata che ha visto come ospite Riccardo Cocciante. Prima uscita al sud Italia dell’artista autore del musical “Notre Dame de Paris” dopo 10 anni di assenza dalle scene. Unica nota stonata, l’assenza totale di un qualsiasi rappresentante dell’amministrazione comunale. Il FantaExpo si conferma invece l’unica manifestazione capace di coinvolgere i giovani salernitani e non solo. Buona l’organizzazione, variegato il programma, capace di non far annoiare il pubblico adolescenziale al quale si rivolge principalmente la manifestazione. Bene anche gli appuntamenti delle tre rassegne musicali “Salerno Classica”, “Salerno Barocca” e “I Concerti d’Estate di Villa Guariglia in tour”. Come buono è il bilancio di “Teatrando al Quadriportico” rassegna di teatro amatoriale che si tiene nella zona alta del centro storico e che, ancora una volta, ad ogni appuntamento è riuscita a richiamare tantissime persone. Come buono è stato anche il bilancio della rassegna amatoriale di teatro comico di “Santa Maria a Mare. Capitolo a parte la programmazione dell’Arena Arbostella. Se si dovesse dare un voto, sarebbe sicuramente 10, soprattutto per il coraggio degli organizzatori. Merito del consorzio “La Città Teatrale” e del “Teatro Arbostella Gino Esposito” che in pochissimo tempo (lo ricordiamo l’amministrazione comunale ha impiegato mesi prima di dare l’ok alla realizzazione della struttura) sono riusciti ad allestire un cartellone di 28 appuntamenti, dei quali 14 ad ingresso gratuito. Uno solo quello annullato causa cattivo tempo, per il resto sold out, come prevedibile per gli spettacoli gratuiti, e affluenza altalenante per quelli a pagamento. Buone anche le presenze registrate per il Barbuti Teatro Festival, la rassegna ideata dal compianto professor Natella, che si svolge nel centro storico nel mese di agosto. Buona l’affluenza di pubblico anche se il cartellone, in verità, lasciava un po’ a desiderare, forse perchè siamo stati abituati troppo bene dal professor Natella. Sarebbe stato meglio qualche appuntamento in meno e qualche nome in più. Sul fronte presentazioni di libri, tre le manifestazioni che si sono tenute in città “Un libro sotto le stelle”, “Salerno Noir” e “Salerno Letteratura”. Segno positivo per le prime due, segno meno per la terza, che visti i fondi percepiti oltre 240 mila euro tra Scabec e Comune, più gli sponsor avrebbe potuto offrire un cartellone di ben alto e altro respiro, più che il solito affastellamento di appuntamenti che purtroppo costringono ad una scelta e ad una corsa continua da un punto all’altro del centro storico, anche perché gli orari non sono sempre rispettati e quest’anno per giunta diversi sono stati anche annullati con scarso preavviso.