• Advertising
  • Disclaimer
  • Codice etico
  • Staff editoriale
  • Lavora con noi
  • Partner
venerdì, 27 Gennaio 2023
  • Login
  • Register
Le Cronache
  • Home
  • Cronaca
    • Salerno
  • Salernitana
  • Attualità
    • Web & Tecnologia
  • Sport
    • Altri Sport
  • Spettacolo e Cultura
  • Editoriale
  • Edicola digitale
No Result
View All Result
Le Cronache
  • Home
  • Cronaca
    • Salerno
  • Salernitana
  • Attualità
    • Web & Tecnologia
  • Sport
    • Altri Sport
  • Spettacolo e Cultura
  • Editoriale
  • Edicola digitale
No Result
View All Result
Le Cronache
No Result
View All Result
Home Attualità

Imputato per sempre Una riforma contestata

24 Ottobre 2019
in Attualità, Primo piano, Salerno
Reading Time: 4 mins read
0 0
A A
0
Imputato per sempre Una riforma contestata
Condividi su FacebookCondividi su TwitterCondividi su LinkedinInvia su WhatsApp

di Pina Ferro

“Una riforma che rischia i trasformare l’imputato tale per sempre”. In toga dinanzi al Palazzo di giustizia per gridare no al processo senza “Fine pena”. Una riforma che lede tutti come hanno tenuto a sottolinerae i penalisti salernitano che hanno anche aderito all’astensione dalle udienze proclamata dall’Unione Camere Penali nazionale. «Si tratta sicuramente di una riforma liberticida perché contravviene a tutti i principi costituzionali relativi alla possibilità della rieducazione della pena, alla possibilità di avere o di conoscere in tempi certi quanto durerà il proprio processo. – Sottolinea il presidente della Camera penale salernitana Luigi Gargiulo – In teoria, dopo il primo grado, la prescrizione viene bloccata e il processo può far sì che l’imputato diventi tale per sempre. È evidente che questa è una riforma nel solco del vecchio populismo giudiziario che è stato inaugurato dal governo Lega-5S, perché sostanzialmente il minimo comune denominatore è che chi ha avvocato bravo fa prescrivere il processo». Di fronte a tale assunto Luigi Gargiulo non ci sta e smonta il teorema con dati allamano. «Questo è tutto sbagliato. I dati Eurispes e quelli generali statistici smentiscono quello che noi diciamo. Infatti: le prescrizioni nell’anno 2017 e primo semestre 2018 avvengono il 53% nella fase delle indagini e nella fase gip/gup, il 22% nella fase del tribunale ordinario e solo, in un monte complessivo del 23%, in fase di Appello. Quindi noi stiamo facendo una riforma? O si fa una riforma, bloccando una prescrizione quando il 77% dei processi già si è abbondantemente prescritto?». Luigi Gargiulo fornisce anche i dati locali. «L’incidenza della prescrizione sul distretto di Salerno è soltanto, complessivamente, del 17%. Ma i dati allarmanti che riguardano il nostro distretto sono: il procedimento (le indagini) giace presso le procure le indagini durano in media 445 giorni, siamo al sesto posto, dopo Brescia, Bari, Roma, Milano e Catania. La durata medie del processo nel distretto di Salerno, per il tribunale monocratico, è di 1199 giorni, primo posto in Italia. Il processo al collegio dura 1036 giorni, secondo posto in Italia. Prova sia che questa è una riforma fatta da persona che non conoscono il diritto e non conoscono il codice, è questa. Se il canovaccio deve essere quello che il processo si prescrive per colpa o per merito dell’avvocato, i dati Eurospes sono questi: su monte 110, i rinvii per disfunzione procedimentali o processuali per difetto di notifica, altri problemi, tutto quant’altro, 16,2 %. I rinvii fisiologici, termine a difesa o escussione testi ed altro, sono il 64%. I rinvii per impedimento del difensore sono soltanto del 15,8 %. Questa riforma va assolutamente cancellata». Conclude il presidente della Camera Penale salernitana.

I PARERI/ Sarno: «E’ una controriforma rispetto ai diritti essenziali dei cittadini» Cacciatore: «Afferma un principio incostituzionale»

«La capacità di sensibilità di un ministro, che è avvocato, rispetto ad una riforma che non penalizza l’avvocatura, ma che penalizza l’intero comparto del diritto rispetto alla previsione di un istituto (la prescrizione) che – deve essere chiarito – non è a vantaggio dei delinquenti o a vantaggio dei colpevoli, ma è un istituto che insiste nell’ambito di una visione dell’ordinamento in cui la pena non è retributiva, ma risocializzante». Spiega l’ex presidente della Camera Penale Michele Sarno il quale spiega che:«E proprio perché è risocializzante, è evidente che dopo moltissimi anni non c’è ragione di condannare una persona. Dopo vent’anni di un processo come si fa a dire ad una persona tu oggi che hai rimesso in campo una tua attività corretta, hai dimostrato di avere rispetto nei confronti delle leggi, ora dovrai andare a scontare una pena?. Ma la cosa ancora più grave e che con questa norma noi corriamo il rischio che non facciamo solo il calcolo di chi è colpevole, ma anche di chi è innocente che viene in primo grado e non possiamo certo evitare che il pubblico ministero faccia l’Appello, E se rispetto a quest’Appello non c’è una pronuncia in tempi brevi, noi abbiamo un processo che non finisce mai. E possiamo recuperare il vecchio Brocardo: fine pena mai in quando si dice che il vero processo è la pena. E allora tutto questo riverberebbe i suoi effetti. Io credo che con questa riforma il ministro Bonafede abbia modificato il suo cognome in malafede. Perché una persona, anche uno studente che è al primo anno di giurisprudenza, che non ha la sensibilità di capire l’importanza di un istituto come quello della prescrizione che è a tutela e garanzia del nostro ordinamento, significa che veramente non ha compreso niente ed ecco per quale ordine di ragione si avventura in una riforma che – secondo me – è una controriforma rispetto ai diritti essenziali dei cittadini». L’avvocato Cecchino Cacciatore sottolinea come i penalisti italiani hanno denunciato da subito con forza che la riforma della prescrizione rappresenti una delle pagini più sciagurate della deriva populista e giustizialista del nostro Paese. Perché afferma un principio manifestamente incostituzionale, il principio per il quale il cittadino, sia esso imputato o persona offesa del reato, possa e debba restare in balia della giustizia penale per un tempo indefinito. «Allora la nostra è oggi in piazza è una denunzia, una denunzia pesante sulla “bomba atomica” che si abbatterà se la riforma passa sui diritti dei cittadini. E siamo qui a chiedere il massimo sforzo perché l’opinione pubblica del nostro Paese sia debitamente informata della reale, devastante portata di una simile riforma per i diritti fondamentali di ciascuno di noi. E siamo qui, tutti compatti, a ribadire che la prescrizione del reato rappresenti l’irrinunciabile rimedio alla patologia di indagine e processi che durano decenni. Se uno Stato non è in grado di definire un giudizio penale in dodici, quindici, venti, ventidue anni e anche oltre, la rinuncia al giudizio rappresenta un dovere etico e giuridico in una società che voglia dirsi davvero civile. E alla quale ripugna, deve ripugnare, l’idea che un cittadino possa essere tenuto al laccio di un giudizio penale per un tempo infinito. Senza alcun rimedio ad un simile scempio. E siamo anche pronti a riprendere il percorso di riforma, ma ci scontriamo contro l’irragionevolezza, l’impazienza, l’intolleranza. Tentaimo di ragionare».






Tags: appellocecchino cacciatoregiudiziariaimputatomichele sarnoriformaTOP
Tommaso D'Angelo

Tommaso D'Angelo

Consigliati

L’Anpi a Bellizzi per la Giornata della Memoria
Attualità

Giorno della Memoria, eventi in tutta la provincia: Campagna sarà capofila

by Tommaso D'Angelo
27 Gennaio 2023
La Regione pubblica il calendario scolastico e dei saldi
Attualità

Maturità 2023, ecco le materie della seconda prova

by Tommaso D'Angelo
26 Gennaio 2023
Franco Mari: L’Alternanza scuola-lavoro va abolita
Attualità

Mari: “Ripartire dalle scuole per restituire dignità ai territori”

by Tommaso D'Angelo
26 Gennaio 2023
La mission del veterinario. Andrea Senatore: “I casi strani a Natale”
Salerno

La mission del veterinario. Andrea Senatore: “I casi strani a Natale”

by Tommaso D'Angelo
26 Gennaio 2023
Next Post
Appalto pulizie Unisa, i lavoratori: «Abbiamo perso i contributi accumulati negli anni»

Facoltà di Medicina, 55 posti occultati per le immatricolazioni

Confesercenti, «Movida morta in città? Solo un titolone da giornale»

«Le vendite in crisi, puntare sui centri commerciali naturali»

Facebook Twitter Instagram Youtube
No Result
View All Result
  • Home
  • Cronaca
    • Salerno
  • Salernitana
  • Attualità
    • Web & Tecnologia
  • Sport
    • Altri Sport
  • Spettacolo e Cultura
  • Editoriale
  • Edicola digitale

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms below to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In