Scafati. Salvati (Fdi): "sempre più lontano da Aliberti" - Le Cronache
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Scafati. Salvati (Fdi): “sempre più lontano da Aliberti”

Scafati. Salvati (Fdi): “sempre più lontano da Aliberti”

Di Adriano Falanga

Tra i corridoi di Palazzo Mayer la domanda è la sempre quella: “come uscirà di scena Aliberti, quale l’exit strategy?”. Per non lasciare il Comune nelle mani del commissario prefettizio l’unica alternativa alle dimissioni è la sfiducia concordata o incompatibilità sopraggiunta. Tipo una multa contestata o un abuso (magari edilizio) da cui scaturisce un contenzioso con l’ente amministrato. Questioni di mesi, secondo i bene informati entro Dicembre, dopo la nomina dei dirigenti pubblici, quasi tutti riconfermati. “L’exit-strategy  del primo cittadino  a distanza di poco più di due anni dall’inizio del secondo mandato elettorale mi lascia da un lato indifferente, ma dall’altro sempre più convinto della lontananza ideologica e morale da questo sedicente centro-destra che manca del rispetto sia delle istituzioni calpestate quotidianamente per fini personali e familiari e sia della sovranità  popolare”. Così Cristoforo Salvati, da vice sindaco nella prima consiliatura oggi “sfidante” di Aliberti, e capogruppo di Fratelli D’Italia all’opposizione.

“Credo che prima di chiarirsi le idee per la metodologia usata per lasciare Palazzo Meyer sia necessario far comprendere alla Città per quali motivi o “interessi” affaristici  intende,  attraverso elezioni “taroccate”, in quanto la sua maggioranza con qualche “convinto” dell’ultima ora e la sua Giunta  reggerebbero il governo della Città fino al momento elettorale, continuare la sua esperienza aldilà della Legge che gli consente di governare solo per due mandati consecutivi – continua la sua disamina Salvati – Nell’attesa della necessaria chiarezza verso la Città e sapendo di dover comunque fare la mia  parte di oppositore nel rispetto sia delle istituzioni e sia della volontà popolare espressa nelle passate amministrative, continuo con orgoglio il mio viatico morale e politico sperando di poterci confrontare elettoralmente anche in un’ottica più ampia di quella ideologica di appartenenza con il “fuggitivo” finalmente ad armi pari e senza paracaduti amministrativi”.