La bellezza di 145 eventi per 33 giorni di programmazione: si alza il sipario sulla 15ª edizione del Campania Teatro Festival in calendario dal 10 giugno al 12 luglio. Presentata ieri mattina a Palazzo Santa Lucia la kermesse realizzata con l’impegno concreto della Regione, che stanzia 4 milioni e mezzo, e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival rappresentata dall’amministratore unico Alessandro Barbano. A partecipare alla conferenza stampa, oltre al Presidente della Regione Vincenzo De Luca, anche Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, confermato come sede principale della rassegna con l’allestimento di ben quattro palchi creati ad hoc in quella che diventerà una vera e propria cittadella teatrale. Collegato da remoto il regista Roberto Andò mentre tocca a Ruggero Cappuccio, per la sesta volta direttore del Campania Teatro Festival, svelare i tratti salienti della manifestazione divisa in nove sezioni (Prosa nazionale, Prosa internazionale, Danza, Osservatorio, SportOpera, Musica, Letteratura, Cinema, Progetti Speciali). “Siamo riusciti grazie al sostegno della Regione a far partire questo Festival quando ad Avignone ed Edimburgo non riuscivano a partire. Questo per il sud è qualcosa che va al di là del concetto di record” sottolinea Cappuccio che affronta il delicato tema della crisi degli eventi in tutta la penisola. “Molti Festival sono in grave sofferenza, alcuni non esistono più in Italia che è riconosciuta in tutta Europa come il paese della cultura. Questo Festival sta bene e dà lavoro a 1800 persone. Ci saranno 52 debutti assoluti e 11 nazionali e sarà una rassegna contemporanea visto che l’85% dei testi teatrali in scena è stato scritto da autori viventi” afferma il direttore artistico che poi illustra la colonna portante di questa edizione: l’ecosostenibilità. “Abbiamo messo l’ecologia al centro del processo del Festival. A partire dalla carta che usiamo fino ai mezzi di locomozione. Viriamo attraverso la mobilità elettrica verso il green”.Da Elio Germano a Lello Arena, da Francesco Montanari a Lina Sastri che con il suo nuovo spettacolo aprirà il programma: sono tantissimi gli artisti coinvolti nella kermesse curata ancora nella sua immagine dal Maestro Mimmo Paladino. Nel segno della continuità anche le sinergie con Istituti di cultura straniera (Cervantes, British, Goethe Institut e Institut Francais) e università partenopee. Confermati anche i media partner Rai Cultura, Rai 5 e RaiRadio 3. Due saranno invece gli spettacoli della sezione Progetti Speciali, entrambi in scena a Pompei: “Gloria” di José Montalvo e “Due regine”, elaborazione drammaturgica, regia e interpretazione di Elena Bucci e Chiara Muti. Oculata infine la politica dei prezzi dei biglietti bloccati a 8 e 5 euro con ingresso gratuito per le fasce sociali più deboli. “Veniamo da anni difficili ma ci sono due capitoli di competenza regionale che non abbiamo tagliato: le politiche sociali e la cultura, cioè la povera gente, la sofferenza umana e la necessità di tenere viva la ragione critica, i sentimenti e lo scambio di umanità. E questo è la cultura – afferma De Luca -. Presentiamo anche quest’anno un Campania Teatro Festival che è ricco di decine e decine di eventi. A cominciare dalla città di Napoli, dove faremo base al Museo di Capodimonte, ma poi avremo appuntamenti che toccheranno tutto il territorio regionale. Dalla Reggia di Caserta al centro storico di Salerno, da Pietrelcina a Benevento, Avellino, Pompei e Paestum. Davvero sarà una stagione di grandissimi eventi che si unirà ad altre iniziative, tipo Comicon, Adotta un filosofo e Scuola Viva. Non c’è – conclude il governatore – nessuna regione d’Italia che abbia oggi un’offerta culturale anche lontanamente paragonabile a quella della Campania”. Poi il Governatore ha parlato anche dei fondi per il Teatro San Carlo… “”Il teatro San Carlo vive per i contributi della Regione Campania e del ministero. Il riequilibrio deve essere fatto da parte del Comune di Napoli. Negli ultimi dieci anni la Regione ha stanziato 12 milioni di euro per il San Carlo – il triplo di quello che la Regione Lombardia dà alla Scala di Milano – e il Comune di Napoli ha dato, nella migliore delle ipotesi, 6-700mila euro che servono per fare la sagra. Noi dobbiamo tenere viva la programmazione del teatro San Carlo che è un patrimonio del mondo, ma tutti devono essere rigorosi. E stipendi a sbafo non se ne danno e le risorse vanno impiegate solo per la programmazione culturale”. E sul blocco degli autori e ballerini russi… “”Mi vengono i brividi a pensare che confondiamo i popoli con i governi. Vedo che a volte si bloccano nei teatri un autore di nazionalità russa o un ballerino: non è possibile. Se anche la cultura produce barriere e odio, davvero siamo perduti”. Lo dice il Presidente della Campania Vincenzo De Luca che parla a Napoli, a Palazzo Santa Lucia, a margine della presentazione della 15ª edizione del Teatro Festival promosso dalla Regione. “Lasciamo perdere la politica che ormai cammina su un terreno di totale irresponsabilità per quello che mi riguarda, ma almeno la cultura deve tenere aperti i canali di comunicazione fra i popoli – afferma il governatore -. Alla fine dobbiamo parlare di persone perché questo ci aiuta a prosciugare le sorgenti dell’odio, altrimenti sarà difficile ritrovare la pace e la convivenza. La cultura oggi ha una grandissima responsabilità: non solo far crescere il desiderio di pace, la cultura della pace, ma far crescere anche la comunicazione fra le persone” chiosa De Luca.
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