di Monica De Santis
L’aveva annunciato giovedì il dottor Saggese Torri, referente per l’Asl di Salerno per l’emergenza da Covid 19. Aveva annunciato la chiusura delle Usca per la mancanza dei fondi per l’emergenza e al tempo stesso la possibilità per i medici ed il personale che in questi lunghi mesi hanno prestato servizio presso le strutture anti Covid di poter essere utilizzati per altre funzioni. E proprio sulla scia di questo, che ieri l’Asl di Salerno ha comunicato la proroga dei contratti per i medici specializzandi e la proroga e rimodulazione del raporto per il personale Usca. L’Asl Salerno ha disposto il proseguimento del rapporto di collaborazione con i medici specializzandi impegnati ad oggi in molteplici attività aziendali, al fine di garantirne il regolare andamento. La proroga dei contratti in essere, anche al fine di non disperdere le professionalità acquisite, sarà principalmente finalizzata a: attività di vaccinazioni nei centri vaccinali del Distretto Sanitario n. 66 di Salerno; Evasione delle istanze presentate via PEC dagli utenti relative ai procedimenti sanzionatori da parte dell’Agenzia delle Entrate connessi ad accertamenti riguardanti contestati mancati obblighi vaccinali (ad oggi sono state processate circa 4.500 pratiche, ed altre 440 sono in attesa di essere valutate). Attività di accoglienza e di assistenza per utenti interessati alle più svariate problematiche connesse agli obblighi vaccinali. Al fine di un miglioramento di tali attività, l’Asl Salerno ha previsto una eventuale rimodulazione dell’orario di lavoro finora concordato. L’Asl Salerno ha inoltre confermato, come preannunciato, la proroga del rapporto del personale impegnato nella Usca (la cui attività è cessata il 30 giugno per disposizioni governative), che continuerà a svolgere attività di tracciamento dei contagi, monitoraggio ed assistenza alla popolazione. Tale proroga ha comportato necessariamente una rimodulazione delle ore di servizio e della relativa remunerazione, che come detto dal dottor Saggese Tozzi, non potrà essere uguale a quella ricevuta per l’attività svolta presso le strutture Usca. E sull’argomento nella giornata di giovedì il dottor Saggese Tozzi disse, infatti: “Invito a tutti i colleghi a non rinunciare ad offerte di lavoro nella continuità assistenziale per esempio per le guardie mediche turistiche, per esempio per il supporto ai pronto soccorso. Ci sono tanti altri spazi di lavoro. In particolare presso il 118. Noi in questo periodo non siamo riusciti a coprire perché molte di queste persone erano super impegnate nel lavoro dell’Usca, adesso troveremo uno spazio per tutti loro, per tutte queste cose alle condizioni della continuità assistenziale, che sono contrattualmente leggermente diverse rispetto a quelle dell’Usca”.