De Luca jr: “Serve un nome condiviso ma anche un patto di legislatura" - Le Cronache
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De Luca jr: “Serve un nome condiviso ma anche un patto di legislatura”

De Luca jr: “Serve un nome condiviso ma anche un patto di legislatura”

Anche per Piero De Luca, deputato del Pd, è la prima volta che si appresta a votare il Presidente della Repubblica. “Un Presidente della Repubblica di alto profilo istituzionale eletto con un ampio consenso”. Il vicepresidente dei Dem alla Camera dei Deputati lo dice chiaramente: “Abbiamo bisogno di una figura di unità e coesione nazionale ed allo stesso tempo è necessario siglare un nuovo Patto di legislatura per dare stabilità al Paese in una fase storica ancora molto delicata da un punto di vista sanitario, economico e sociale” Il successore di Sergio Mattarella sarà eletto lunedì dal Parlamento riunito in seduta comune. La marcia di avvicinamento alle votazioni dei 1.009 “grandi elettori” è ormai alle battute finali. “Lo spirito unitario del PD sulla relazione del segretario Letta è molto importante. Condividiamo tutti l’esigenza di eleggere un Presidente della Repubblica di alta caratura istituzionale, con il più ampio consenso possibile. Una personalità di unità e coesione nazionale, non divisiva come il nome messo sul tavolo finora dal centro destra, ma di assoluta garanzia costituzionale per i cittadini e le forze politiche. Il centro destra, chiariamolo, non ha alcun diritto di prelazione sulla proposta, considerati i numeri in Parlamento. Si apra dunque ad un confronto serio e responsabile su una figura autorevole condivisa, col profilo rappresentato ed incarnato in questi sette anni dal Presidente Mattarella. Al tempo stesso, è necessario che tutte le forze politiche diano prova di maturità, siglando un nuovo Patto di legislatura per portare avanti e mettere in sicurezza le misure adottate dall’Esecutivo in una fase storica ancora molto delicata da un punto di vista sanitario, economico e sociale. Il contrasto alla pandemia, con misure serie e rigorose come fatto finora, l’attuazione del Pnrr, i temi legati al rilancio dell’occupazione o al sostegno delle famiglie e delle imprese rispetto in particolare al caro bollette, non consentono salti nel buio”. Sul Recovery Fund incombe l’ombra della corsa al Quirinale che potrebbe distogliere l’attenzione dei partiti e del governo anche dalle emergenze economiche del Paese? “Il 2022 è un anno cruciale per la buona riuscita e l’efficace esecuzione del Pnrr. Quest’anno sarà dunque fondamentale non solo per provare a sconfiggere definitivamente il virus ma anche per tenere sui binari giusti il convoglio di investimenti e riforme del nostro Recovery Plan, che deve portarci a costruire nei prossimi anni un Paese diverso, più moderno, più equo e coeso, finalmente competitivo. Bisogna però essere chiari. Non possiamo fare passi falsi al riguardo. La richiesta e l’erogazione delle risorse è condizionata al raggiungimento di numerosi e stringenti obiettivi intermedi e finali. Nel 2022, l’Italia dovrà raggiungere ben 102 obiettivi sui 520 totali, indispensabili per chiedere ed ottenere la somma di 40 miliardi prevista, con esborsi pari a 19 e 21 miliardi, quali seconda e terza rata dell’importo totale. Questi milestones e target impongono allora di procedere a ritmi serrati sia con le riforme che con l’attuazione degli investimenti previsti, per ottenere i fondi su base semestrale, ma anche per continuare a garantire al percorso di rilancio quella credibilità che tutti i partners europei ci chiedono. Un insuccesso del Recovery Plan sarebbe un fallimento dell’Italia e porterebbe nubi scure sul nostro futuro. Ma produrrebbe anche un colpo decisivo alla costruzione dell’Europa del futuro, l’Europa della solidarietà e della coesione. C’è bisogno allora dell’impegno di tutti, per centrare un obiettivo storico per il Paese e fondamentale soprattutto per il Mezzogiorno”. Questa sarà la prima volta che padre e figlio, rispettivamente Presidente della Regione Campania e Deputato del Pd, votano insieme per l’elezione del presidente della Repubblica. È emozionato? “In realtà non sarà la prima volta. Ci sono stati altri casi. In queste circostanze sono state elette personalità di altissimo livello. Lavoreremo per essere all’altezza di questi precedenti. Più che di emozione parlerei di forte senso di responsabilità. Essere fra coloro che contribuiranno a eleggere il nuovo Capo dello Stato è un onore e una grande responsabilità. Il Paese attraversa un momento delicato, per superare definitivamente la pandemia, attuare il Pnrr e difendere una ripresa economica minacciata da incognite e rischi di instabilità. La sfida è da far tremare i polsi. Auspichiamo maturità, responsabilità e spirito di unità nazionale da parte di tutte le forze politiche”.