di Arturo Calabrese
Ciò che il Comune di Agropoli non voleva accadesse si è invece concretizzato. Il caso dell’antiquarium, grazie anche al consigliere Raffaele Pesce e al quotidiano “Le Cronache”, finisce a Montecitorio. Il primo ha sollevato il caso presentando interrogazioni ed esposti e questo giornale ha rilanciato la cosa, seguendo il fatto, approfondendo e mettendo il sindaco Roberto Antonio Mutalipassi ad ammettere i furti.
Al resto ci ha pensato l’onorevole Pino Bicchielli, vicepresidente di Noi Moderati alla Camera dei Deputati e membro della Commissione Antimafia. Il parlamentare, proprio seguendo le attività di Pesce e leggendo gli articoli, ha deciso di informare il governo e soprattutto di chiedere l’intervento di ministri di cultura e giustizia. Bicchielli ha scritto a Gennaro Sangiuliano e Matteo Piantedosi ricostruendo l’accaduto e chiedendo lumi.
«A pochi mesi dall’inaugurazione dell’antiquarium – si legge nell’interrogazione – il consiglio comunale di Agropoli ha provveduto a stanziare euro 176.050,80 per l’acquisto di 43 telecamere da destinare all’impianto di sorveglianza, impianto che ad oggi risulta inefficiente. Stando alle affermazioni del sindaco, le chiavi dei locali dell’antiquarium, che dovrebbero essere custodite dal comune o quantomeno dalla polizia locale, sono andate disperse. Dopo numerose sollecitazioni da parte del consigliere Raffaele Pesce – prosegue – il quale ha anche presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, il Sindaco ha affermato che durante il periodo di chiusura del museo lo stesso è stato oggetto di furto, senza specificarne la portata del danno».
Tanto premesso, Bicchielli chiede «se i Ministri interpellati sono a conoscenza della problematica dell’antiquarium di Agropoli, se risulta vero che vi siano stati furti, quale è eventualmente il valore delle opere trafugate e come si intende procedere al fine di restituire a cittadini e turisti questa importante testimonianza della storia della città». Bicchielli, però, non si ferma a questo e usa parole dure nei confronti degli amministratori agropolesi ma non solo: «È un fatto molto grave e si deve fare luce su quella che sembra essere l’ennesima vicenda di cecità amministrativa e di superficialità di una certa parte politica che in provincia di Salerno amministra ormai da decenni. La storia del territorio è stata ancora una volta violentata e per questo motivo non possiamo permetterci di rimanere in silenzio».
E ancora: «È un sistema che va smantellato alla radice, inammissibile che un sindaco non dia risposte ai suoi concittadini, inammissibile non aver cura di un bene così prezioso quale l’antiquarium e ancor più grave non sapere chi, oggi, ha le chiavi di questa struttura che andrebbe valorizzata piuttosto che limitarsi ad inaugurazioni farlocche fingendo che nulla sia accaduto. Andremo avanti perché Agropoli merita di conoscere la verità, l’antiquarium merita di essere difeso – conclude l’onorevole Bicchielli – un ringraziamento a chi lotta per la verità».