di Erika Noschese
Disservizi presso l’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona circa la consegna dei pasti. La denuncia arriva dalla Cgil Fp Salerno che ha chiesto l’intervento del direttore generale, amministrativo, sanitario medico di presidio del Ruggi d’Aragona. Stando a quanto emerge, infatti, il trasporto dei pasti sarebbe inadeguato, in distribuzione ai pazienti ricoverati presso le diverse strutture del presidio Ruggi d’Aragona. “I pasti, appositamente sigillati in recipienti di plastica, giungono in reparto alla rinfusa, all’interno di contenitori che non consentono un’adeguata collocazione comportando lo schiacciamento di quanto contenuto – ha dichiarato il segretario Antonio Capezzuto – Il vitto risulta molto spesso “freddo”, non essendo previsto l’utilizzo dei “carrelli porta vassoi” dotati di piastra termoriscaldata, che prevedono già la suddivisione dei pasti con relativa dieta per singolo paziente”. Di fatti, non verrebbe di fatti rispettata la corretta temperatura dei pasti, tenuto conto che i piatti da servire freddi non devono superare i 10° C, mentre quelli da servire caldi devono arrivare almeno a 65° C, considerata la sostanziale differenza tra piatti pronti (che non necessitano di alcuna preparazione come mousse di frutta, pane, biscotti), piatti freddi (formaggi, prosciutto, insalate di verdure serviti crudi), e piatti cotti e serviti caldi (pasta, carne, pesce, uova etc.). I pasti giungono nei reparti in orari variabili e spesso non adeguati, verso le 16.40, ad esempio, alterando non solo la tempistica tra un pasto e l’altro, ma anche le normali funzioni organizzative interne alle strutture in capo al personale oss. Allo stesso tempo, i degenti lamentano la scarsa qualità di alcuni alimenti e la non sempre corretta conservazione sia del pane che della frutta, entrambi ammassati l’uno all’altro in sacchi di plastica. “Questo, oltre che ad arrecare profondo disagio al personale Oss adibito alla distribuzione e alla somministrazione dei pasti, indica una precaria gestione del servizio di ristorazione con un rischio tutto a carico dei degenti di questa Azienda”, ha dichiarato ancora l’organizzazione sindacale che, considerata la delicatezza della questione, chiede ai vertici dell’azienda ospedaliera universitaria di avviare un immediato accertamento, intervenendo per evitare il ripetersi di quanto opportunamente segnalato. Tra le altre richieste avanzate quella di avviare una verifica circa la corretta gestione delle diete assegnate ai singoli pazienti, e la predisposizione di un questionario da sottoporre agli stessi per valutare il grado di soddisfazione relativo al vitto in distribuzione. Proprio in merito alla consegna dei pasti, numerose sono state le segnalazioni anche da parte dei ricoverati presso il nosocomio locale, sia relativo alla qualità del vitto offerto sia per gli orari non rispettati. Ora, si attende una replica dai vertici dell’azienda ospedaliera.