di Marco Visconti
Vienna Cammarota è la prima donna che seguirà le orme di Marco Polo per la “Via della seta”, termine questo coniato nel XIX secolo dal geografo e viaggiatore tedesco Ferdinand von Richthofen. Vienna Cammarota vive nel Cilento, nelle vicinanze del Parco nazionale del Cilento. Ha 72 anni, ma sostiene di non sentirne il peso. Ama seguire le orme di singolari personaggi del passato come Goethe e, questa volta, Marco Polo. Le aspettano alcuni mesi prima di partire e ora sta affinando la conoscenza dei popoli che incontrerà.
Vienna, quando nasce l’idea di ripercorrere la rotta di Marco Polo?
«Nasce nel momento stesso in cui finisce quello di Goethe. Quando è finito il viaggio di Goethe, mi sono chiesta che cosa farai? Ho risposto seguirò le orme di Marco Polo. Poi ho dato corpo a questa idea. Ho scelto questo percorso per conoscere popoli, che crediamo di conoscerli, e ho voluto stuzzicare le donne del Sud Italia che pensano la vita sia finita nel momento in cui hanno completato la loro vita sociale dopo essere state studentesse, madri, mogli, nonne e bisnonne. Perché non possiamo osare oltre questo pensiero sociale? Voglio stuzzicare le donne che hanno la mia età. Quindi occorre capire che esistono anche altre cose. Qualcuno mi dice lasci le figlie, nipoti, ma io dico che ogni tanto occorre abbandonare i propri cari, ma con questo non dimentico loro, perché prendersi cura e stare continuamente con loro diventa nocivo per loro, in quanto non si lascia lo spazio a loro di scegliere che cosa fare in specifiche circostanze, quindi è giusto che anche le mie figlie e nipoti siano liberi di scegliere, così come io sono stata libera».
Qual è il percorso che intraprenderà per giungere fino alla Cina?
«Passo per i Balcani quindi Slovenia, Serbia, Croazia, etc., arriverò alla Turchia poi andrò nei territori dell’ex Urss. In effetti Marco Polo si imbarcò con la nave e arrivò a Istanbul. Tuttavia lui arrivò nella zona di Costantinopoli a cavallo; io andrò a piedi! Proprio nel Medio oriente troverò la vera “Via della seta”, dove qui c’erano antiche costruzioni che consentivano ai mercanti di sostare per ristorare. Ora che ci penso, anche a Sicignano c’era un punto di passaggio dove c’erano le vecchie osterie, vecchi portici, insomma c’erano luoghi di sosta e di ristoro per i viandanti». Cosa spera di trovare attraverso questo viaggio? «Io quando incontro una persona per il mio tragitto non la lascio passare se non prima averla conosciuta. Io mi presento sempre, quindi spero di trovare soprattutto l’incontro umano. Nei luoghi che visito adoro chiacchierare con le persone. Poiché andrò in zone in cui non sono fino a che punto conoscono l’inglese, sto facendo uno sforzo per parlare altre lingue e inoltre imparo le tradizioni culinarie di alcuni Paesi». Quando partirà? «Partirò a fine aprile, dopo il 25 aprile. Perché il 25 aprile? Io credo nella democrazia, anche perché mi porto il tricolore sempre dietro. Da un’artigiana mi sono fatta rappresentare il tricolore all’uncinetto, da un orafo mi sono fatta fare gli orecchini con dei disegni dei vari colori della seta, quindi che richiama il percorso da intraprendere. Cerco sempre di portarmi qualcosa dietro che mi faccia ricordare l’Italia». Quanto tempo, secondo lei, occorrerà per completare il tragitto? «Io mi sono data una scadenza di 3 anni, ma io mi conosco e sono capace di fermarmi in un posto che mi piace e stare lì per un bel po’ di tempo per apprendere tutto ciò che c’è d’apprendere». Non è la prima volta che percorre lunghe rotte, vero? «No. Infatti ho intrapreso l’itinerario di Goethe così come descritto nel suo “Viaggio in Italia”. Nel momento che ripercorrevo i luoghi di Goethe e facevo il confronto tra quello che ha scritto con quello che c’è adesso, mi arrabbiavo molto perché non tutti i luoghi presentavano opere a lui dedicate. Alcuni paesi lo hanno dimenticato. Questo è un peccato perché lui ha fatto una descrizione molto dettagliata del suo cammino». Quando ha intrapreso il viaggio? «Il viaggio l’ho fatto nel 2017, mi sono fermata in inverno, poi l’ho ripreso nel 2018 percorrendo l’intera Sicilia, come ha fatto Goethe. Il viaggio l’ho completato nel 2018».
Quali sono state le sue sensazioni quando ha seguito le orme di Goethe?
«Mi emoziono facilmente su determinate cose che riscopro. Devo dire che le emozioni vengono sempre fuori. Quando mi è capitato di vedere delle targhe, pensieri di Goethe non mi sono limitata a leggere o vederle ma anche a provare di riviverle». Questo suo itinerario potrebbe essere fastidioso a causa di eventuali ostacoli che potrebbe incontrare nei luoghi di frontiera, essendoci specifiche norme per contenere la diffusione del Covid-19. Lei che cosa ne pensa del Green pass e del vaccino? «Io sono per il Green pass e per il vaccino. Generalmente non sono per i vaccini, in questo caso ci serve e quindi dobbiamo seguire le direttive del mondo scientifico e anche del governo. Occorre fare la vaccinazione e ce la facciamo. Noi non siamo dei medici». L’età per lei è un peso oppure è il peso dell’età che l’ha portata a scoprire il mondo? «A volte mi vergogno di dire la mia età, perché ho modi di fare, di pensare giovanili. Non è assolutamente un peso anzi è un vantaggio perché, durante il mio cammino, sono la mamma di tutti. Io mi premuro di aiutare l’altro e l’ho fatto davvero in alcuni Paesi che ho visitato». mi è capitato di vedere delle targhe, pensieri di Goethe non mi sono limitata a leggere o vederle ma anche a provare di riviverle».
Questo suo itinerario potrebbe essere fastidioso a causa di eventuali ostacoli che potrebbe incontrare nei luoghi di frontiera, essendoci specifiche norme per contenere la diffusione del Covid-19. Lei che cosa ne pensa del Green pass e del vaccino?
«Io sono per il Green pass e per il vaccino. Generalmente non sono per i vaccini, in questo caso ci serve e quindi dobbiamo seguire le direttive del mondo scientifico e anche del governo. Occorre fare la vaccinazione e ce la facciamo. Noi non siamo dei medici».
L’età per lei è un peso oppure è il peso dell’età che l’ha portata a scoprire il mondo?
A volte mi vergogno di dire la mia età, perché ho modi di fare, di pensare giovanili. Non è assolutamente un peso anzi è un vantaggio perché, durante il mio cammino, sono la mamma di tutti. Io mi premuro di aiutare l’altro e l’ho fatto davvero in alcuni Paesi che ho visitato.