di Arturo Calabrese
Una campagna elettorale lampo, atipica, non rivolta agli elettori ma ad una sorta di grandi elettori. È questo il cammino che due sindaci salernitani hanno iniziato per arrivare a sedere sulla poltrona più alta ed importante di Palazzo Sant’Agostino, sede della Provincia di Salerno. Il centrosinistra, compagine composta da Partito Democratico e da qualche superstite del Partito Socialita Italiano con indipendenti sparsi, ha schierato il primo cittadino di Capaccio Paestum Franco Alfieri, già di Torchiara e Agropoli, mentre il centrodestra, compagine nata sulla riga delle recenti politiche e quindi Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati con qualche battitore libero, ha puntato su Sonia Alfano, il primo cittadino di San Cipriano Picentino. Per i due candidati, il giro della provincia è già iniziato e le presentazioni ufficiali sono state fatte. Si voterà il 20 novembre, dunque tra una settimana, proprio presso la sede dell’ente provinciale. Come già accaduto in passato, sarà un’elezione, ed è proprio il caso di dirlo, “di palazzo” dato che le operazioni si svolgeranno a Palazzo Sant’Agostino e saranno riservate agli amministratori comunali e quindi a sindaci, assessori e consiglieri. La Riforma Delrio avrebbe dovuto rivoluzionare l’ente Provincia, ma è rimasta una riforma che all’istituzione ha tolto molti poteri, soprattutto economici, e al popolo la possibilità di esprimersi.
Gli sfidanti
Sarà un duello, dunque, una sfida a due tra sinistra e destra, una singolar tenzone tra due modi di amministrare la cosa pubblica, ma anche due scuole diametralmente opposte. Alfieri è uomo di partito, Alfano è donna di partito. Pd il primo, FdI la seconda. Del Cilento Alfieri, dei Picentini Alfano. Due visioni diverse della politica e della società, due contezze diverse del mondo d’oggi, due storie diverse ed opposte, quasi chiasmatiche. Franco Alfieri viene da una lunga storia politica fatta di incarichi diversi, qualche vittoria e diverse sconfitte che ancora bruciano, talmente tanto che a distanza di 4 anni le teste continuano a cadere (Adamo Coppola docet). Sonia Alfano ha guidato e guida il suo comune, militando in Fratelli d’Italia, diventando una sorta di Giorgia Meloni in salsa salernitana e contrastando con forza, senza lesinare attacchi, la politica deluchiana. Tra una settimana, si sfideranno lo yin e lo yang, il bianco e il nero, il nadir e lo zenit.
La previsione della vigilia
Nulla è scontato, ma il risultato sembrerebbe arridere ad Alfieri ed il perché è presto spiegato. A votare saranno gli amministratori, repetita iuvant, e quelli dei 158 comuni salernitani sono a maggioranza di centrosinistra, compagine politica che riceverà di certo un aiuto anche dal presidente della Regione e famiglia. Il centrodestra, ma solo nelle elezioni indirette e il voto di settembre è stato abbastanza palese, parte svantaggiato però potrebbe raccogliere i voti di colori i quali non si riconoscono nella squadra targata Pd (o De Luca, cambia poco). Azione, ad esempio, ha lasciato libertà di scelta, ma da qualche consigliere, anche a Salerno, arrivano perplessità sulla figura di Alfieri. Questi voti potrebbero essere l’ago di una bilancia che al momento tenderebbe a premiare il centrosinistra e che per loro merito potrebbe spostarsi a destra regalando a Sonia Alfano una vittoria sulla quale in pochi scommetterebbero. Vittoria che, se a votare fosse il popolo, sarebbe molto meno difficile da raggiungere e conquistare.