di Olga Chieffi
Peppe D’Antonio, patron del festival Linea D’Ombra, ha pensato di riunire negli spazi del Piccolo Teatro di Portacatena, i rappresentanti della cultura in città di sua esclusiva conoscenza, al cospetto del Sindaco Enzo Napoli. Fine ultimo di questa reunion che ha avuto durata di circa un’ora, l‘affidamento ad un consigliere della delega sulla cultura, che per ora è saldamente tra le mani del sindaco, per avere un interlocutore con cui confrontarsi, dagli spazi alla calendarizzazione, dalla promozione al sostegno finanziario posto in bilancio, dalle difficoltà amministrative degli uffici preposti alla possibili ricadute sulla cultura del PNRR. Diverse le voci invitate a questo consesso, i nomi noti al pubblico salernitano, potremmo considerarli dei maggiorenti del mondo culturale cittadino, a cominciare proprio dall’ideatore di questo simposio, Peppe D’Antonio, patron di Linea d’Ombra Festival delle Culture Giovani che si appresta a festeggiare la sua XXVII edizione, seguito da Claudio Tortora e Pina Testa in rappresentanza del Cos, che insiste nel Teatro Delle Arti e del Premio Charlot, progetto capofila del comune di Salerno che quest’anno compie ben trentaquattro anni, la Fondazione Filiberto Menna, nata nel 1989 per diffondere l’arte con il suo neo-eletto Presidente Letizia Magaldi, la Fondazione Alfonso Gatto, nata nel 2011, col suo Presidente Filippo Trotta, ed un Premio dedicato al poeta che tra due anni festeggerà la XL edizione. Tanto teatro in questa reunion con il Barbuti Festival e Chiara Natella, la quale sta già pensando alla XXXVII edizione, Franco Alfano cui il comune ha affidato proprio il Piccolo Portacatena, Pasquale Petrosino in rappresentanza di ScenaTeatro di Antonello De Rosa, Andrea Carraro (non presente nella lista degli invitati) ed Edoardo Scotti per la Fondazione Salerno Contemporanea (già teatro stabile di innovazione ricerca), che opera al Teatro Ghirelli e ancora Mutaverso Teatro di Vincenzo Albano, il quale attraverso gli “occhi” radar del pipistrello, icona del suo logo, osserva in silenzio, invitando da dieci anni il pubblico ad avvicinarsi seriamente al teatro contemporaneo. Non solo teatro alla reunion, ma anche la Danza rappresentata da Pina Testa (che non era nella lista degli invitati ufficiali, ma è stata invita, in qualità di presidente del Cos da Claudio Tortora), unitamente ad Antonella Iannone, presidente dell’Associazione Campania Danza, con i suoi diversi cartelloni, tra cui Incontri e Claudio Malangone, con Borderline Danza, di base a Pontecagnano, ma uno dei catalizzatori della danza a Salerno. Altri colossi della programmazione culturale, Marco Russo e la sua giovane Associazione Culturale Tempi Moderni, esplosa nel marzo del 2016 con la mostra di Dino Pedriali su Pier Paolo Pasolini, e Ines Mainieri, che continua l’opera del compianto Francesco Durante con Salerno Letteratura, andando ad allestire la decima edizione della kermesse estiva. Presenti anche Michele Rosco del Portale Cultura del Comune di Salerno, Piera Carlomagno con le sue sette edizioni del SalernoNoir Festival, mentre unico e solo rappresentate della musica è stato Stefano Giuliano, alla testa dal 2007 della Salerno Jazz Orchestra e di diversi progetti per piccole formazioni, che ritroviamo spesso nei festival salernitani, come il famoso “Trio Malinconico”. Grande assente la musica “seria” per dirla con Theodor Ludwig Wiesengrund Adorno, che conta in svolgimento al momento due Festival, Salerno Classica e Salerno Barocca, oltre diverse associazioni che insistono in una città che ha un teatro prestigioso, oltre che un conservatorio, che da sempre anima sale, eventi e monumenti in ogni periodo dell’anno. Le richieste del mondo della cultura al Sindaco? In primis un consigliere con delega alla cultura, una persona sempre presente con cui interfacciarsi e che possibilmente sia addentro ai problemi reali della programmazione di uno spettacolo. A seguire il problema degli spazi ove esibirsi. Il Sindaco desidera che vengano animati angoli caratteristici del centro storico, antichi portoni, palazzi, ma non è semplice, bisogna provvedere alla agibilità, si richiede, inoltre, sinergia, collaborazione per una giusta e differenziata programmazione e calendarizzazione. E’ importante riunirsi intorno ad un tavolo, ma si riuscirà a comporre una squadra? Gli spazi come verranno assegnati, quali i criteri trasparenti per averli, quali progetti verranno finanziati dal comune, passaggio necessario per accedere ad altri fondi ministeriali? E alla fine chi sceglierà i progetti più validi senza guardare il nome in calce e senza cercare di “accontentare” tutti? L’ ex assessore Antonia Willburger ha operato degnamente durante il suo mandato, grazie ai suoi decenni di esperienza sul campo, con la realizzazione di tanti progetti nati proprio da un ferace associazionismo. Ci auguriamo che nei prossimi incontri, che il Sindaco ha consigliato di organizzare, si possa addivenire a qualcosa di concreto, allargando il tavolo ad altre importanti figure del panorama culturale cittadino, smentendo lo storico Italo Gallo il quale scriveva nell’introduzione del volume fotografico “Salerno tra Mito e Realtà” , che il panorama culturale salernitano del secolo scorso, ma in cui ci riconosciamo ancora oggi, con qualche rara eccezione, appariva affetto da inguaribile provincialismo, sempre diviso da invidie e livori, pronto al falso sorriso e al voltafaccia, in qualsiasi momento.