CAVA DE’ TIRRENI. “Vergognatevi”, tuona così la voce di Antonella Minella durante il consiglio comunale a Cava de’ Tirreni. Al centro è la questione case di Pregiato: “La protesta è nata perché abbiamo saputo che i collaudi non sono passati – spiega la donna – siamo amareggiati ed arrabbiati – continua Minella – viviamo tra topi, vandali, amianto, Città Democratica è stata l’unica ad aiutarci”. Una mini rivolta che ha visto protagonisti alcuni cittadini disagiati che hanno invaso il consiglio, esasperati dalla situazione. Il sindaco Galdi rinnova la propria solidarietà e quella dell’amministrazione a queste famiglie: “Abbiamo realizzato oltre 270 appartamenti, ovviamente stiamo facendo di tutto, anticipiamo i soldi della regione per pagare le imprese e stiamo contestando le stesse quando il lavoro non è fatto bene – dichiara il primo cittadino – a Pregiato c’è un’attenzione elevata ma vorrei chiarire che il disagio riguarda tutte le –conclude – è una storia dura e va la mia solidarietà a coloro che vivono in modo non dignitoso”. Il consigliere PD Vincenzo Servalli invece afferma che si tratta di una questione trentennale: “un po’ di pazienza, prima o poi questa storia deve finire”. Da qui alle polemiche nate per il passaggio dei servizi dal Consorzio Bacino SA 1 a Metellia che apre un altro capitolo nato da un verbale dei revisori dei conti che non approvano l’operazione di consegna, nota palesata dal consigliere di Città Democratica Luigi Gravagnuolo. Il sindaco Galdi però è convinto: “I revisori svolgono un’attività propedeutica al consiglio ed hanno espresso un parere positivo, poi hanno avuto un ripensamento, non so su iniziativa di chi – dichiara il sindaco – sulla storia c’è una partita politica intanto i cittadini pagheranno 750mila euro in più”. Non concorde Luigi Gravagnuolo: “Le cose sono due, o chi ci amministra è un dilettante allo sbaraglio e non si preoccupa di leggere i pareri dei revisori, o è uno che cerca di ingannare – tuona il consigliere Cd – non si può fare una battaglia sui giornali dicendo che ci sono interessi politici, avendo nascosto che i revisori avevano convocato con urgenza il consiglio per annullare in autotutela la delibera che prevedeva il passaggio”. Discorso questo rinviato alla prossima assise. La ciliegina sulla torta sta però nella probabile futura assunzione di un archivista di cui, a detta di Gravagnuolo, già si conoscerebbe il nome: “Una forzatura a conoscenza di tutta la città – dichiara Gravagnuolo – parliamo di un personaggio che si è messo in mostra come supporto a Galdi e quindi i cittadini come si dovrebbero far carico di 30 anni di stipendi ho scritto il nome all’interno di una raccomandata e se dovesse essere quello lo manderò alla Procura della Repubblica, si vocifera che avrebbe scritto da sé le tre tracce di esame”. Non tarda la risposta di Galdi: “Ogni tanto Gravagnuolo fa le gravagnuolate – ironizza – già una volta ha chiuso in una busta il nome di una ditta per l’appalto e fallì lo fa per buttare ombra sulla nostra amministrazione che tra le altre cose ha avuto controlli come nessun altra”. L’ultima postilla riguarda il giudizio sui dirigenti e se il primo cittadino si ritiene soddisfatto del lavoro svolto, Luigi Gravagnuolo non la pensa così: “L’attuale sindaco ha smantellato un assetto organizzativo di primo ordine tanto che Salerno ha assunto 3 dirigenti allontanati da Galdi – continua – indubbiamente la vecchia dirigenza è guardata con ammirazione, ora il funzionamento della macchina dipende molto dai dirigenti – conclude – al comune non funziona niente e ciò non può che dipendere dai piani alti”. Nonostante ciò a conclusione della seduta Galdi chiosa: “Continuo il mio lavoro con serenità fino all’ultimo giorno e chissà che a ricevere le consegne non sarà un Galdi bis”. Andrea Palestra
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