di Erika Noschese
È Ciro Verdoliva il nuovo direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria Ruggi d’Aragona di Salerno. Lo ha stabilito la Giunta Regionale della Campania, nella seduta di ieri, che ha individuato i Direttori Generali di 15 Aziende Sanitarie. I nominativi dei nuovi direttori generali sono: Azienda Sanitaria Locale Avellino: Concetta Conte; Azienda Sanitaria Locale Benevento: Tiziana Spinosa; Azienda Sanitaria Locale Caserta: Mario Ferrante; Azienda Sanitaria Locale Napoli 1 Centro: Gaetano Gubitosa; Azienda Sanitaria Locale Napoli 2 Nord: Monica Vanni; Azienda Sanitaria Locale Napoli 3 Sud: Giuseppe Russo; Azienda Sanitaria Locale Salerno: Gennaro Sosto; Azienda Ospedaliera “Cardarelli” di Napoli: Antonio D’Amore; Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli: Anna Iervolino; Azienda Ospedaliera “Moscati” di Avellino: Germano Perito; Azienda Ospedaliera “San Pio” di Benevento: Maria Morgante; Azienda Ospedaliera Universitaria “Federico II”: Elvira Bianco; Azienda Ospedaliera Universitaria “Luigi Vanvitelli”: Mario Iervolino; Azienda Ospedaliera Universitaria “San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno”: Ciro Verdoliva; IRCCS Fondazione Pascale di Napoli: Maurizio Di Mauro. Per le Aziende Ospedaliere Universitarie, le predette individuazioni varranno come proposta di nomina da inviare ai Rettori delle Università di riferimento, ai fini della relativa intesa. Circa un mese fa il nuovo Dg del Ruggi ha ricevuto un avviso di conclusione delle indagini per l’inchiesta relativa alla gestione degli appalti dell’Asl Napoli 1, nata nel 2018, quando gli inquirenti della Procura partenopea hanno voluto far luce su un presunto sistema illecito capace di pilotare gare pubbliche per favorire specifiche imprese nel settore delle forniture sanitarie. Per l’ormai ex direttore generale dell’Asl Na1, che viene ritenuto parte lesa nel procedimento, la Procura ha richiesto, al pari degli altri imputati, il rinvio a giudizio. Intanto, è avvolta nel mistero la lettera a firma dei “lavoratori dell’Aou San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona”, diffusa nella giornata di ieri ma recante la data del 27 giugno che – si legge “in relazione all’ennesima aggressione mediatica a danno dell’Aou San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona e di tutto il personale avvertono l’esigenza di: dissociarsi dalle reiterate dichiarazioni non veritiere, infamanti e denigratorie rese da persone non rappresentative di quest’azienda e che si pronunciano in nome e per conto di un interesse individuale derivante da un mancato raggiungimento di obiettivi personali; di sostenere il direttore generale e l’intera direzione strategica dell’Aou riconoscendone l’operato e la stabilità raggiunta nel corso degli ultimi sei anni. Ad essa, infatti, si deve la profonda innovazione strutturale e organizzativa con conseguente raggiungimento di un benessere lavorativo che ha consentito di assicurare un’assistenza sempre più vicina e rispondente ai reali bisogni di salute dl cittadino”. Una lettera anonima, partita da non si sa bene quale dipartimento e che ha il sapore di un ultimo regalo al direttore D’Amato ma, stando a quanto emerge tra il personale del Ruggi, non riscontrerebbe adeguato favore in quanto molti si sarebbero rifiutati di sottoscrivere tale dichiarazione. Nel generico comunicato che riporta la firma di un altrettanto generico “lavoratori” viene sottolineato che “l’unico risultato che tali infamie raggiungono è di procurare un allarme che si ripercuote negativamente sul rapporto di fiducia tra il cittadino e gli operatori dell’ospedale a danno della salute di entrambi. Al direttore generale, persona sempre disponibile all’ascolto e all’incoraggiamento, va il nostro riconoscimento per avere, con professionalità e dedizione, guidato con sicurezza tutta l’Aou, anche nei momenti più critici (covid), attuando progetti importanti per migliorare la qualità di vita dei pazienti, ottimizzare i servizi offerti e promuovere percorsi di eccellenza, con la garanzia della massima trasparenza”.





