Pina Ferro
«Vai via da qui o diamo fuoco alla tua paninoteca con te dentro». E’ la minaccia proferita nei confronti del titolare di una paninoteca ambulante con regolare licenza di esercizio. L’avvertimento è stato lanciato sabato nei pressi dello stadio Arechi dove era in corso l’incontro di calcio tra Salernitana e Frosinone. E’ stata la stessa vittima a divulgare la notizia attraverso il social Facebook. Raggiunta telefonicamente una delle titolari della paninoteca itinerante Mena Nigro, ci ha raccontato l’esperienza vissuta e il timore che potesse accader loro qualcosa. Ci può spiegare come sono andati i fatti? «Con la nostra paninoteca ambulante ci eravamo sistemati dinanzi allo stadio. Delle persone, che non conoscevamo, si sono avvicinate e ci hanno intimato di andar via altrimenti ci avrebbero dato fuoco. Abbiamo provato a spiegare la nostra posizione ma, inutilmente. Ci hanno detto che non potevamo restare in quell’area e basta».
Perchè non ha avvisato le forze dell’ordine?
«All’inizio ci abbiamo provato, poi mio fratello si è spaventato ed ha preferito andar via. Mi spiego. Quando il gruppo ci ha minacciati io ho chiamato il 113 segnalando la cosa, ma mi è stato risposto che in zona vi era una macchina della polizia a cui potevo rivolgermi per un intervento tempestivo. Ho cercato la volante ed agli agenti ho esposto il problema, questi di rimando mi hanno detto che non potevano intervenire in quanto erano in servizio per l’incontro di calcio e dovevo rivolgermi ai vigili urbani. Non mi sono arresa ed ho cercato i vigili, ma invano. A questo punto, io e mio fratello ci siamo spostati dall’altro lato dell’area circostante lo stadio, ma dopo pochi minuti i quattro sono tornati minacciandoci di nuovo. A quel punto siamo andati via. Abbiamo provato a spiegare che in fondo noi avremo lavorato solo due ore prima dell’inizio della partita e poi saremo andati via, mentre loro avrebbero lavorato più di noi…».
Quindi anche loro lavoravano nell’area….
«Da quanto abbiamo appurato lavorano all’interno dello Stadio. Ci hanno detto che dovevamo andare via perchè loro avevano da “campare” 47 famiglie. Poi quando io ho detto che volevo chiamare polizia si sono rifugiati nell’area dello stadio per poi raggiungergi nuovamente». Tornati a casa, la rabbia e l’amarezza è stata affidata ad una pagina facebook. “Succede qui nella nostra città: con sacrificio ti fai rilasciare una licenza per poter esercitare la ristorazione su aree pubbliche: una paninoteca ambulante. Con grossi sacrifici giorno dopo giorno cerchi di andare avanti, alcuni giorni va bene…altri meno. – Si legge nel post apparso sulla bakeka del soggetto intimidito – Succede, sempre a Salerno che gioca la tua squadra del cuore: la #Salernitana e tu pensi che magari proprio la tua passione per il calcio ti porterà bene e così porti la tua paninoteca nei pressi dello #StadioArechi ed inizi a lavorare: qualche caffè, qualche bottiglia d’acqua, qualche panino… Succede che mentre stai facendo il tuo lavoro ti si presentano dei brutti ceffi e ti intimano di andare via…spieghi che quello su cui stai è un suolo comunale, che hai il permesso per poter esercitare ma ai brutti ceffi non interessa. Ti minacciano, ti dicono che se non vai via daranno fuoco alla tua Paninoteca con te dentro. I brutti ceffi sono in cinque e tu sei da solo…che fare?! Non puoi far altro che andare via… è questa la #Camorra. E purtroppo questa non è la trama di un fil ma è la triste realtà. Una realtà che trova sul nostro territorio terreno fertile. Le forze dell’ordine a cui ti rivolgi ti dicono che non è competenza loro ma dei vigili…ti guardi intorno e sei solo. Solo contro un sistema che purtroppo non cambierà mai! Eppure vorresti provare a cambiare le cose ma…sei sempre da solo e finché ognuno di noi verrà lasciato solo a combattere contro questa gentaglia…loro i #camorristi avranno vinto”.