Vassallo, il figlio: Inascoltato su Alfieri - Le Cronache Ultimora
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Vassallo, il figlio: Inascoltato su Alfieri

Vassallo, il figlio: Inascoltato su Alfieri

di Arturo Calabrese «

Il Partito Democratico presenterà istanza di costituzione di parte civile nel processo per l’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo». Così in una nota l’ufficio stampa del Partito Democratico. «Il Partito Democratico continuerà ad onorare la memoria di Angelo Vassallo e a sostenere la sua battaglia per la legalità, la trasparenza e contro ogni forma di criminalità organizzata. Saremo al fianco della comunità di Pollica e della famiglia Vassallo per ribadire con forza che l’impegno contro le mafie e la corruzione e la ricerca della verità sull’omicidio Vassallo restano una priorità assoluta della nostra azione politica», conclude la nota. Tra le tante parti civili costituitesi martedì all’udienza preliminare del caso Vassallo si erano registrati assenti eccellenti. Oltre a qualche ente cilentano, non è passata inosservata l’assenza del Partito Democratico al quale il compianto sindaco era iscritto. Sia la Fondazione Angelo Vassallo sindaco pescatore, tramite il presidente Dario e il vice Massimo, fratelli della vittima, sia il figlio Antonio hanno attaccato duramente i dem, prima dell’annuncio di costituzione di parte civile. «Una decisione che lascia sgomenti e amareggiati cittadini e sostenitori, e che rappresenta un atto di omissione grave, indegno e politicamente inaccettabile – ha sottolineato Dario Vassallo – Angelo, fino all’ultimo giorno della sua vita, ha incarnato i valori di legalità, trasparenza e impegno civico che il Partito Democratico dovrebbe promuovere. Dopo la sua morte, molte sedi del partito sono state intitolate al suo nome come riconoscimento simbolico della sua dedizione. Ma questi gesti non possono sostituire un impegno concreto a favore della giustizia, né compensare l’omissione di un atto fondamentale come la costituzione di parte civile in un processo che può chiarire la verità sull’omicidio del sindaco pescatore». «Non è la prima volta che il Partito Democratico tradisce la memoria di Angelo. Lo abbiamo visto più volte, anche pubblicamente. Questa scelta è un’offesa alla verità e alla comunità, e dimostra un distacco grave e inaccettabile tra ciò che il partito predica e ciò che realmente fa. La Fondazione Angelo Vassallo Sindaco Pescatore continuerà a denunciare con forza questa ipocrisia: la coerenza politica non può essere solo una bandiera da sventolare a convenienza, ma un impegno reale e costante. La Fondazione continuerà a presidiare la memoria di Angelo e la battaglia per la giustizia, senza compromessi e senza sconti – ha proseguito Massimo Vassallo – la lotta per la verità non è solo una questione giudiziaria: è una questione morale, culturale e sociale, che riguarda l’intera comunità. Non possiamo permettere che l’ipocrisia politica calpesti il sacrificio di un uomo che ha dato tutto per il bene comune». Antonio, il figlio del sindaco pescatore, dopo anni di silenzio, ha deciso ultimamente di alzare la voce e scrive direttamente alla segretaria Elly Schlein: «Mio padre, Angelo Vassallo, fino all’ultimo giorno della sua vita ha rappresentato il vostro partito, e dopo la sua morte molte sedi del Partito Democratico, anche a livello nazionale, sono state intitolate al suo nome – le sue parole – nel 2015, attraverso un post pubblico divenuto virale e letto da migliaia di cittadini, chiesi esplicitamente che il Partito Democratico non candidasse Franco Alfieri sul territorio cilentano. Quella richiesta rimase inascoltata; furono i cittadini stessi a respingerne la candidatura. Oggi Alfieri è agli arresti domiciliari e indagato per corruzione e turbativa d’asta nell’assegnazione di appalti pubblici. Scrivo oggi, per la seconda volta, per invitarvi a costituirvi parte civile nella prossima udienza fissata per il 17 ottobre. Si tratta di un atto che non solo rafforzerebbe la battaglia giudiziaria per dare giustizia a mio padre, ma che rappresenterebbe anche un gesto politico e morale di coerenza con i valori che il Partito Democratico dichiara di difendere. In caso contrario, vi chiedo di spiegare apertamente le ragioni per cui avete scelto di non costituirvi nel processo apertosi ieri presso il Tribunale di Salerno, fase delle indagini preliminari sull’omicidio di mio padre. Una scelta che sorprende e addolora, tanto più alla luce del fatto che persino Bruno Humberto Damiani, inizialmente indagato e poi riconosciuto innocente, ha ritenuto doveroso costituirsi parte civile. Ritengo – ha concluso Antonio Vassallo – che una spiegazione pubblica e trasparente sia dovuta, non solo alla mia famiglia, ma a tutti i cittadini che hanno creduto e continuano a credere nei valori di legalità e giustizia che mio padre ha incarnato fino al sacrificio della propria vita».