VALLO DELLA LUCANIA. Finalmente qualcosa si muove sul fronte degli smottamenti che hanno interessato l’arteria principale che collega il Cilento al resto della provincia, ora parzialmente chiusa. A seguito dell’esposto presentato dai Cittadini Cinque Stelle del Cilento circa l’accertamento di eventuali responsabilità per le frane verificatesi sulla provinciale 430, meglio conosciuta come Cilentana, nel tratto compreso tra gli svincoli di Agropoli Sud e Prignano Cilento, la procura della Repubblica di Vallo della Lucania ha aperto un Procedimento, ed il procuratore Capo, Giancarlo Grippo, ha deciso di assegnarlo a se stesso per seguirlo con particolare attenzione. Avrà il compito di verificare le cause e gli eventuali ritardi o omissioni sugli interventi di ripristino e manutenzione del tratto stradale. Il 3 marzo scorso il gruppo locale M5S Cilento, vicino al MoVimento Cinque Stelle Nazionale, dopo aver già sollecitato attraverso un’Interrogazione Parlamentare a risposta scritta presentata dal Deputato Angelo Tofalo, M5S, più altri al Ministro Lupi, dopo una preliminare indagine, verificata la lentezza negli interventi di ripristino e il rischio concreto di vedere compromesso anche il percorso alternativo deviato sulla provinciale 45 interessata dagli stessi identici problemi, nello stesso punto, prima che la situazione peggiori, ha deciso di sollecitare ulteriormente gli Enti preposti – Provincia di Salerno, Prefettura e Regione Campania – allertando anche le Procure della Repubblica di Vallo della Lucania, Salerno e Napoli. La prima risposta è arrivata. Nel frattempo anche altri tratti della Cilentana presentano problemi tali da richiedere un’integrazione delle indagini che i Cittadini Cinque Stelle del Cilento s’impegnano a documentare e trasmettere alle autorità competenti. «Ci auguriamo che prima dell’estate il problema venga risolto definitivamente salvo poi stabilire le eventuali responsabilità che andranno perseguite – dicono i grillini -. Il danno che ha pagato, e sta pagando, il territorio è di particolare entità e contribuisce ad aggravare notevolmente la già precaria situazione economica determinata dalla crisi che non da respiro. Sarebbe opportuno che le associazioni di categoria, danneggiate dai disagi, unitamente ad altre spontanee di cittadini, eventualmente anche le amministrazioni comunali, prendessero posizione in merito».
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