
Vallo della Lucania. Muore dopo circa un mese di ricovero, i familiari presentano denuncia: salma e cartella clinica sequestrate e autopsia affidata ieri al medico legale Aniello Maiese. Novanta giorni per l’esito. Per ora nessun infermiere o medico è iscritto sul registro degli indagati ma la procura della Repubblica presso il Tribunale di Vallo della Lucania (pubblico ministero Antonio Cantarella) procede contro ignoti con l’ipotesi di reato di omicidio colposo in concorso per la morte di un’anziana di Agropoli. Dopo l’esito dell’esame irripetibile il titolare del fascicolo di inchiesta tirerà le somme per capire se ci sono responsabilità sul decesso. Per figli e familiari della 81enne P.A. (assistiti dall’avvocato Francesco Palumbo), dietro il decesso della donna ci sarebbe una vicenda di malasanità. Entrata in ospedale a Vallo della Lucania il 28 dicembre a causa di una bronchite da quel giorno nessuno avrebbe potuto rendere visita alla degente a causa del protocollo per il covid: venerdì poi la telefonata della morte avvenuta presso il reparto delle Malattie Infettive del San Luca. In questi circa 30 giorni di ricovero, secondo i familiari l’anziana non avrebbe ricevuto cure appropriate tanto che i congiunti accusano gli operatori sanitari dell’ospedale vallese di aver abbandonato sul lettino del reparto la donna, circostanza che avrebbe determinato le piaghe da decubito che avrebbero richiesto una attenzione speciale ogni due ore giacchè la degente non avrebbe potuto restare più di un paio di ore nella stessa posizione. Inoltre, sempre secondo i familiari, la donna doveva essere nutrita tramite alimentazione artificiale (endovena) ma che questo sarebbe avvenuto in parte perchè le braccia erano piene di lividi e quindi le vene impossibilitate a subire il trattamento. Quindi la denuncia presso i carabinieri vallesi, il sequestro delle cartelle e della salma e l’autopsia disposta dalla procura: tra 90 giorni si potranno avere le prime verità sul decesso della 81enne.