Gentile Direttore, sul quotidiano da Lei diretto è apparsa giovedì u.s un’intera pagina dedicata ai vaccini, con l’intervista alla madre di un bambino presumibilmente colpito dai “nefasti” effetti collaterali delle vaccinazioni. Inoltre, nella stessa pagina si potevano leggere altri trafiletti, peraltro non firmati, di “approfondimento” della materia. Il giorno successivo si replicava con un’analoga intervista, più le sentenze (solo quelle di primo grado peraltro) che avrebbero riconosciuto un nesso causale tra vaccino e danni collaterali. Orbene, pur nel rispetto del dolore e dei disagi che queste famiglie hanno dovuto e devono continuamente affrontare, a volte purtroppo con interlocutori non proprio qualificati, di fatto si rileva che instillare nei genitori il dubbio sulle “occulte” reazioni avverse legate all’uso dei vaccini non aiuta nè gli operatori sanitari, nè tantomeno le famiglie, sia quelle che hanno già vaccinato i loro figli, sia soprattutto quelle che si accingono a farlo. Per consentire dunque ai cittadini di effettuare scelte attinenti alla salute dei loro figli o nipoti basate non sul sentito dire, ma su concrete e verificate basi scientifiche desideriamo dunque rimarcare, come già facciamo nei nostri ambulatori quanto segue: I vaccini, accanto all’introduzione delle acque potabili disponibili per (quasi) tutti, sono il presidio sanitario che ha permesso di salvare più vite umane in assoluto, comprese certamente quelle dei genitori attuali che oggi si rifiutano di vaccianre i loro figli; I vaccini, che sono farmaci, al pari di questi possono si dare effetti collaterali, i quali sono ben noti (e puntualmente i genitori ne vengono informati sia dai pediatri sia dai Centri vaccinali operanti sul territorio) e vanno dai transitori disturbi citati anche nelle interviste fino ad un possibile shock anafilattico, che si verifica però nell’immediatezza della inoculazione o a breve distanza da essa e che peraltro un’incidente talmente bassa (un caso su un milione) da far assolutamente preferire il “rischio” dell’atto vaccinale a quello di una possibile malattia. E a tal proposito ancora una volta si tira in ballo l’autismo come uno degli effetti collaterali più importanti. Nell’articolo non viene citata la recentissima sentenza della Corte di Cassazione riguardante una causa intentata proprio nella nostra città a riguardo, nonchè che le altre sentenze menzionate sono state spesso ribaltate in appello, quando questo è stato proposto. Ma per meglio chiarire il problema dell’autismo (che sempre più frequentemente nei numerosi studi scientifici che vengono ad esso dedicati viene individuato come un’affezione sindromica, cioè con molteplici varianti di presentazione su base GENETICA), probabilmente inizia già in utero e si manifesta ahinoi, tra il 1° e il 2° anno di vita, dopo che il bambino ha effettivamente praticato già 4 o 5 dosi di vaccinazioni. Nel contempo tale bambino ha anche incontrato, fin dalla nascita, ogni giorno, almeno 2000 nuovi, diversi antigeni, tra microrganismi, sostanze nell’aria, nell’acqua , negli alimenti che noi adulti, oltre che la natura, abbiamo “diligentemente” provveduto ad immettere nell’ambiente che lo circonda, munendosi peraltro dei relativi anticorpi, seza che il suo sistema immunitario subisca alcun tracollo, anzi al contrario fornendogli quella “biblioteca” di anticorpi che lo proteggeranno almeno inizialmente da analoghi attacchi futuri. Per dare un’idea gli antigeni contenuti nell’intera sequenza di vaccini cui viene sottoposto oggi un bambino assommano a circa 40-50 in totale. Sono dunque più “pericolosi” i vaccini o l’ambiente in cui siamo costretti a vivere? Per quanto riguarda la composizione dei vaccini gli autori hanno attinto alle più vetuste e ormai anacronistiche tesi antivaccinali. Si cita ancora il Tiomersal, che è stato eliminato da circa 10 anni, ma anche quando era presente non ha mai fatto danno a nessuno, essendo Etilmercurio e non la forma metilata, quella si tossica, peraltro presente in quantità ben maggiori in una scatoletta di tonno o in una fetta di salmone. Oggi i vaccini sono molto più purificati rispetto al passato per la costante evoluzione delle conoscenze in merito (e dunque con meno effetti collaterali) e vengono considerati tra i farmaci più sicuri dal punto di vista della preparazione industriale, e di certo quelli più controllati sia in fase di studio che, ovviamente, dopo la loro commercializzazione. Inoltre, nella stessa pagina si fa riferimento al vaccino “Tripedia” e la possibile correlazione con l’autismo. Basta soltanto ricordare che il “bugiardino” a cui si fa riferimento riporta soltanto eventi avversi segnalati dall’utenza e non certo descritti da studi scientifici. Basta leggere le righe successive e interpretarle in modo corretto per chiarire definitivamente che, in modo del tutto fazioso, si stravolge la realtà dei fatti. Ci tocca ancora dire qualcosa circa il tema dell’obbligatorietà, che è stata vissuta da taluni come un attentato alle libertà individuali. Nel caso specifico i genitori che non intendono vaccinare i propri figli non possono poi nel contempo pretendere che gli stessi frequentino le scuole pubbliche, mettendo così a rischio anche la salute degli altri bambini, soprattutto di quelli che correrebbero più rischi a contatto con potenziali soggetti infettanti. Vale la pena ricordare che ci sono bambini più sfortunati degli altri che non possono essere vaccinati e dunque più fragili nei confronti delle malattie che possiamo tranquillamente prevenire. Basta ricordare, inoltre, i casi di morbillo delle ultime settimane che hanno portato a morte bambini non vaccinati per le loro condizioni di base. Sarebbe certo meglio che anche in Italia fosse possibile ricorrere alle semplici raccomandazioni circa l’uso dei vaccini, come in altri paesi civili. Ma la nostra tendenza “anarchica” e l’italica diffidenza verso tutto ciò che ci viene imposto (e probabilmente anche campagne politiche-mediatiche che oseremmo in questo caso definire di “retroguardia”) hanno fatto si che la pretesa di sapere tutto, e di tutto, grazie magari anche ad Internet ha drasticamente influito sulle coperture vaccinali. Niente epidemie per ora, dunque, o almeno solo focolai isolati, ma fino a quando? Batteri e virus, che c’erano prima di noi sulla terra e probabilmente ci saranno anche dopo di noi, non chiedono altro che si abbassi la guardia nei loro confronti per portarci a scenari dei secoli scorsi, quando le malattie infettive imperavano e mietevano più vittime delle guerre. Un’ultima considerazione poi circa l’impegno che gli ordini dei medici di tutta Italia pongono nella tutela e la salvaguardia della salute dei cittadini; è questo lo scopo delle redazioni di taluni medici (avvenute caso per caso e dopo ovvie e rigorose indagini preliminari), medici che avevano manifestatamente abdicato al giuramento di Ippocrate quanto a ricerca ed applicaizone della scienza e dei migliori rimedi per la cura del paziente, ricorrendo invece a fantasiose e sinora mai comprovate ipotesi e terapie, utili solo per arricchire le loro tasche. Infine vorremmo rimarcare che noi pediatri siamo da sempre accanto ai nostri piccoli pazienti e alle loro famiglie, cercando di consigliare ed applicare per loro quanto la scienza, quella vera, che abbiamo appresa e coltivata negli anni ha suggerito e continua a suggerire per la loro salute psico-fisica, compresi dunque i vaccini. Questo è il nostro impegno quotidiano, e continueremo ad essere l'”avvocato dei piccoli”, per dare loro voce contro ogni tentativo di attentare alle buone pratiche sanitarie. A disposizione per qualsiasi iniziativa, cordialmente La salutiamo. Dott. Luigi Morcaldi Segretario Provinciale Federazione Italiana Medici Pediatri Dott. Aurelio Occhinegro Responsabile Area Vaccini Regione Campania
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