di Enzo Sica
Il benvenuto al presidente Danilo Iervolino in uno striscione dei tifosi granata nello stadio Arechi semi vuoto, pochi spettatori (2559 per la precisione), per un Salernitana – Lazio falcidiata alla vigilia ed anche nell’immediato fischio iniziale da ben 13 granata bloccati dal covid 19 (ultimi in ordine di tempo Djuric e Kastanos, oltre al secondo portiere Fiorillo) che hanno costretto il tecnico Colantuono ad improvvisare, con tanti giovani in campo, un po tutti i reparti. Il passato ed il futuro estrinsecati in questa partita visto che il presidente della Lazio, Claudio Lotito è stato proprietario della Salernitana, con il cognato Marco Mezzaroma per ben dieci anni ma i tifosi granata, soprattutto quelli della curva sud, hanno avuto ancora una volta cori di scherno per la ex colonia romana, per quella multiproprietà che si è trascinata avanti nel corso di questi anni anche se con risultati, alla fine, apprezzabili visto che si è raggiunta la serie A. Ma il cordone ombelicale con il passato andava tagliato e ci sono state tante polemiche prima dell’arrivo, proprio qualche giorno fa con la sua prima conferenza stampa di mister Pegaso, Danilo Iervolino, che ha acquistato a fine 2021, il 31 dicembre, la ormai ex società dei romani. Ed è diventato il cinquantesimo presidente della Salernitana tra la gioia, immensa, di una tifoseria che anche ieri lo ha atteso prima che entrasse allo stadio Arechi per la sua prima ufficiale da presidente granata con un grande applauso al quale ha risposto con un inchino di ringraziamento. Bello davvero questo piccolo spaccato offerto in una serata in cui, in campo, di partita tra granata e azzurri laziali si è visto ben poco perchè la squadra di Sarri, soprattutto nel primo tempo, non ha concesso alla Salernitana di tirare una sola volta in porta, colpendo due volte con Ciro Immobile e sfiorando il terzo gol in molte circostanze. Bello e da rimarcare solo il tifo dei tifosi della curva sud Siberiano che hanno cercato di incoraggiare i propri beniamini <decimati> in campo e non in grado di mettere in difficoltà i più titolati avversari. Il secondo tempo è iniziato con tanti fischi a Thomas Strakosha quando ha raggiunto la porta sotto la curva sud. E’ stato, bisogna dirlo, un ex che non ha lasciato grandi rimpianti quando vestiva la maglia granata nel primo anno di B della Salernitana (2015 – 2016) dell’ era Lotito e non si poteva aspettare una accoglienza diversa. La Salernitana ha cercato tra difficoltà oggettive di mettere in difficoltà i laziali avvicinandosi sporadicamente alla porta avversaria ma senza tiri in porta, tranne uno di Bonazzoli ad inizio ripresa, non si va da nessuna parte. Anzi la Lazio, ormai ex sorellastra, non si è fermata. Ha segnato con Lazzari, che poi si è tolta la maglia lanciandola a mò di protesta verso la panchina di Sarri, il terzo gol e cercando con insistenza anche il gol del poker che poteva trovare con Immobile se Belec non avesse effettuato una grande parata. Poi due minuti di recupero prima del fischio finale e sono iniziati i cori all’indirizzo di Danilo Iervolino da parte prima della curva sud, poi degli altri settori dello stadio Arechi. La quindicesima sconfitta stagionale finisce tra gli applausi dei tifosi granata che potrebbe sembrare un atteggiamento inconcepibile ma non lo è perchè c’è dignità tra una tifoseria granata che pur in ultima posizione cerca solo di guardare avanti. E dimentica in questa serata, accantonando, quella che è stata l’era Lotito (con l’ex proprietario assente ieri a Salerno) e spera nell’arrivo di Iervolino e nel nuovo diesse Walter Sabatini che era annunciato ieri pomeriggio per la partita ma ha disertato l’Arechi. Lui tra i migliori diesse in circolazione si rivedrà tra qualche giorno con il presidente per pianificare il mercato di gennaio (che si chiuderà il 31) per irrobustire la rosa granata che ha bisogno di molti arrivi per tentare, perchè no? una salvezza che al momento sembra davvero missione impossibile.