di Erika Noschese
Quella linea sottile che può cambiare il corso delle cose in una città dove tutto sembra possibile. E con “tutto” si intende realmente tutto. È quanto emerge dalla trasmissione satirica SuperSalerno, condotta da I Figli delle Chiancarelle e in onda su SudTv, che ha rivelato un retroscena dal retrogusto amaro di un sistema che governa e gestisce ogni cosa. Protagonisti di questa vicenda: l’Università degli Studi di Salerno, l’associazione Onmic e la consigliera di maggioranza del Comune di Salerno, Tea Siano, figlia del presidente dell’associazione. Ma andiamo con ordine. L’Onmic, associazione del terzo settore che spesso collabora con il Comune di Salerno grazie a fondi rilevanti, avrebbe “offerto” all’area Didattica e Ricerca dell’Ufficio Formazione Post Laurea oltre 48mila euro per attività di ricerca. La commissione esaminatrice si è riunita e, il 7 marzo 2025, ha concluso i propri lavori. Come raccontato da I Figli delle Chiancarelle durante la trasmissione SuperSalerno, due candidati hanno partecipato al bando: Tea Luigia Siano, figlia di Vincenzo Siano, presidente dell’Onmic, e Virginia Galasso. La selezione prevedeva due fasi: la valutazione dei titoli e il colloquio finale. Nella valutazione dei titoli, la Galasso ha ottenuto 49 punti su 60, superando la Siano, che si è fermata a 47 su 60. Tuttavia, è stato il colloquio finale a ribaltare la situazione: Tea Siano ha ottenuto 34 punti su 40, raggiungendo un totale di 81 su 100, mentre la sua “sfidante” si è fermata a 30 su 40, totalizzando 79 su 100. La vincitrice della selezione pubblica è stata quindi proclamata la dottoressa Tea Luigia Siano, come emerge dall’avviso firmato dal Rettore Vincenzo Loia, mentre Virginia Galasso è stata dichiarata idonea. Idonea per un’attività di ricerca finanziata proprio dall’associazione guidata dal padre della consigliera di maggioranza del Comune di Salerno. Ad insorgere la consigliera di opposizione del Movimento 5 Stelle Claudia Pecoraro: «La questione morale, intesa come il rispetto dei principi di trasparenza, integrità e separazione tra interessi pubblici e privati, è una delle fondamenta della democrazia e su di essa dovrebbe integralmente poggiare l’agire politico. Quando questo equilibrio viene compromesso, si apre una strada per abusi di potere e per il deterioramento della fiducia de cittadinə nelle istituzioni. In questa ottica, ciò che sta emergendo a Salerno in merito all’assegno di ricerca vinto da Tea Luigia Siano, consigliera comunale di Maggioranza di Salerno, è una situazione che solleva enormi dubbi morali e politici – ha detto la Pecoraro – Come rivelato ieri nel podcast “Supersantos”, l’Onmic, sotto la guida della famiglia Siano, ha messo a disposizione fondi associativi per finanziare un bando per un assegno di ricerca presso l’Università di Salerno. La questione apparirebbe ancora più grave considerando che la stessa consigliera Siano, figlia del presidente dell’Onmic e membro lei stessa del Consiglio Direttivo, ha partecipato a questo bando e l’ha vinto, aggiudicandosi, quindi, i fondi messi a disposizione dall’associazione presieduta dalla sua famiglia. Il conflitto d’interesse e le ragioni di IN-opportunità etica sono palesi, e questo solleva la domanda: come è possibile che l’interesse pubblico venga tutelato in un contesto così inestricabilmente legato agli interessi familiari?». La consigliera del Movimento 5 Stelle rimarca che «all’interno di questa vicenda non possono tacersi le preoccupazioni che si legano alle ingenti somme di denaro che l’Onmic riceve dai fondi pubblici. Solo nel 2023, l’associazione ha ricevuto €208.468 dal Comune di Salerno per un servizio di accoglienza semi-residenziale per minori e €56.000 dalla Regione Campania per progetti di inclusione sociale. L’Associazione Onmic svolge sul territorio un’azione importante nel settore delle politiche sociali e di inclusione e questa vicenda ne oscura certamente la trasparenza di intenti ed operato, rischiando di danneggiare anche le azioni positive messe in campo a danno della cittadinanza e delle persone con fragilità. I fondi che derivano dalle risorse pubbliche o private per la finalizzazione ai progetti sociali devono essere utilizzati con la massima attenzione e responsabilità. L’utilizzo di queste risorse per finanziare un Assegno di Ricerca universitario crea una situazione di evidente conflitto di interessi se a partecipare e vincere è la figlia di chi quelle risorse le gestisce». E ancora: «La cittadinanza ha il diritto di sapere, perché la politica deve essere al servizio della collettività, non degli interessi privati di pochə. In un momento storico in cui la fiducia nelle istituzioni è messa a dura prova, non possiamo permetterci che la “questione morale” venga ignorata, e che il conflitto d’interesse resti in ombra, come polvere nascosta sotto il tappeto. È fondamentale che le istituzioni rispondano in modo chiaro e tempestivo, affinché la giustizia sociale possa essere garantita per tuttə e non solo per chi detiene il potere», ha aggiunto.





