di Monica De Santis
Filosofo, politico, consigliere regionale sotto la presidenza di Antonio Bassolino, preside della Facoltà di Filosofia prima e poi Rettore dell’Università degli Studi di Salerno, Roberto Racinaro, venuto a mancare nel 2018 è stato questo e tanto altro ancora. E’ stato lui a traghettare l’ateneo salernitano dalla sede originaria di via Irno alla nuova sede di Fisciano e Lancusi. Una carriera la sua costellata da tanti successi e da qualche ombra che lo vide arrestato e poi assolto da ogni accusa. E proprio in ricordo di questo intellettuale così importante e che tanto ha dato alla città di Salerno che l’ex parlamentare Tino Iannuzzi chiede di dedicare una strada. “Il Professore Roberto Racinaro è stato una prestigioso Intellettuale, che, nella carriera accademica e nei differenti ruoli pubblici ricoperti, nell’altissimo percorso culturale e scientifico, nell’impegno civile ammirevole, ha sempre onorato la Città di Salerno. E’ quanto mai giusto ed importante che in suo Onore ed in sua Memoria venga intitolata una strada dal Comune di Salerno, che è divenuta ed è stata la Sua Città. – scrive Iannuzzi spiegando il perchè della sua richiesta all’amministrazione comunale di Salerno – Roberto Racinaro è stato illustre docente di filosofia, un autentico maestro, raffinato e colto studioso di Hegel, Adler, Kelsen, Rathenau, Scheler, intellettuale acuto e capace di letture profonde della comunità umana, autore di una infinita e qualificata produzione scientifica, che lo ha portato ad essere un filosofo ammirato ed apprezzato nel mondo accademico italiano ed europeo. E’ stato Rettore della nostra Università, dopo la stagione di governo di Vincenzo Buonocore che lo sostenne con grande determinazione ed al quale Racinaro era profondamente legato. Con la sua guida fu completato il trasferimento nella Valle dell’Irno, ed iniziarono con lungimiranza fin da allora lo sviluppo ed il potenziamento del campus, divenuto una realtà unica in Italia. Ricoprì, con non comune dignità istituzionale e lodevole impegno, il ruolo di Consigliere regionale. Sempre nel segno di una signorile ed elegante umanità, una delicata sensibilità, una ironia acuta ed illuminante, un sorriso mite e gentile. – prosegue sempre Iannuzzi – Seppe vivere, durante il rettorato, con esemplare sopportazione e straordinario stile, una terribile e devastante vicenda giudiziaria, che lo minò irreparabilmente nella salute e nello spirito, con indicibili ed immeritate sofferenze, vissute con tanta compostezza con la sua Famiglia. E da quella drammatica vicenda ci ha trasmesso una limpida lezione di rispetto delle Istituzioni pur nella immane ingiustizia subita, ma anche una riflessione altissima e di enorme valore etico e civile sul ruolo della magistratura nell’equilibrio, gravemente violato, fra tutela della libertà, laicamente “sacra” della persona ed esercizio della funzione giurisdizionale a difesa corretta della legalità e nella repressione dei reati. Legare la figura di Racinaro alla vita della nostra Salerno, è un doveroso tributo ad una Personalità autorevole, alla statura dello Studioso, ma ha anche un grande valore simbolico per una “Giustizia virtuosa” di cui scriveva con raffinata incisività nel “Manualetto del detenuto dilettante”, per un garantismo serio che deve ispirare oggi più che mai l’intero sistema di giustizia,in un rapporto rispettoso fra i diversi poteri dello Stato, con una Magistratura irreprensibile nelle decisioni e nei comportamenti, senza volontà invasive. – conclude l’ex parlamentare – L’Università con felice scelta gli ha già intitolato la Sala del Senato accademico. Ho avuto modo di rappresentare queste molteplici motivazioni -che debbono indurci a ricordare per sempre la figura del Galantuomo Racinaro nella storia della nostra Città- al Sindaco Vincenzo Napoli, che convintamente condivide questa iniziativa.”