di Giovanna Naddeo
«E’ stata la sindrome di Brugada a portarci via Melissa. Il suo cuore ha ceduto, non ha avuto scampo. Sarebbe potuto accadere ovunque, a casa, in palestra, durante il sonno. Neanche un defibrillatore o l’intervento tempestivo di un cardiochirurgo l’avrebbe salvata». Sono le parole di papà Vinicio e mamma Maddalena dopo un’intensa giornata al Ruggi-D’Aragona di Salerno. Prima i risultati degli esami dell’equipe di medici sotto la guida del professor Pio Zeppa, primario di anatomia patologica, poi l’affetto e la vicinanza di amici e parenti che fino al tardo pomeriggio hanno affollato l’obitorio per salutare un’ultima volta quella principessa bionda dal sorriso contagioso e dal carattere così forte e determinato. «I soccorritori sono stati celeri e tempestivi, hanno tentato il tutto per tutto per rianimarla. Le sono state somministrate sei fiale di adrenalina, invano. Quel malfunzionamento era così ben celato che solo l’occhio del più esperto tra i cardiologi avrebbe potuto scoprirlo. Eppure Melissa era una sportiva e, quando non poteva andare in palestra, saliva e scendeva le scale di casa per tenersi in forma» racconta papà Vinicio. La sindrome di Brugada, infatti, è una malattia genetica caratterizzata da una disfunzione delle proteine che regolano l’attività elettrica del cuore. Questo comporta un aumentato rischio di alterazioni del ritmo cardiaco (aritmie ventricolari), spesso letali. Chi ne è affetto presenta un cuore apparentemente normale e spesso non manifesta alcun sintomo, ma può andare incontro a morte improvvisa a causa dall’insorgenza, non prevedibile, di aritmie ventricolari maligne. «Questa cosa ci ha un minimo rasserenati» continuano i genitori di Melissa. «Non ci sono parole per spiegare, dobbiamo soltanto farci forza per Giuseppe (il primogenito della famiglia La Rocca, ndr). Ha subìto tremendamente il colpo e necessita di tutto il nostro sforzo e il nostro sostegno. La quotidianità in famiglia non sarà più la stessa. Le festività non saranno più le stesse, ma dobbiamo restare uniti e andare avanti per lei, per Melissa». «Era la figlia di mia sorella, anzi, era la sorella delle mie figlie» sottolinea la zia materna, Assunta. «I genitori sono archi, i figli le frecce. Proviamo a immaginare che la freccia di Melissa sia andata lontano, che so, all’estero per studio. E’ un palliativo per tentare di andare avanti. Altrimenti qui si impazzisce». Anche a sera, a casa, amici e parenti continuano a stringersi alla famiglia. San Mango Piemonte è avvolta nel silenzio. «In questi giorni c’è stata una fuga di notizie false che ha dell’incredibile» continuano Vinicio e Maddalena. «Si è parlato dell’ansia da interrogazione, di una presunta dieta di Melissa o che avessimo portato a casa i suoi capelli avvolti in una treccia. Niente di più falso! Melissa non seguiva nessuna dieta e non abbiamo intrecciato o donato i suoi capelli. Abbiamo tagliato appena un ciuffetto biondo, il più biondo, per custodirlo a casa. Melissa era una ragazza sana, come ha confermato l’esame del dottor Zoppa sul suo apparato digerente. Non aveva alcun problema di alimentazione». Una ragazza sana, solare, dall’energia coinvolgente, conosciuta e amata da tutti nel piccolo paese picentino. «Desideriamo ringraziare di cuore tutti coloro che si stanno stringendo al nostro dolore, dall’amministrazione comunale di San Mango Piemonte al presidente della Regione Campania De Luca, così come il sindaco di Salerno, Napoli, e i consiglieri Caramanno e Natella, il segretario nazionale del Psi Enzo Maraio. E poi, la delegazione granata composta dai dirigenti Alberto Bianchi, Salvatore Avallone e Angelo Maria Fabiani accompagnati nella camera ardente da Salvatore Orilia. E ancora, il dirigente scolastico Nicola Annunziata e tutta la scuola di Melissa per la loro straordinaria disponibilità. Grazie per i messaggi e i telegrammi di affetto, da ultimo quello ricevuto del Ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti. Grazie all’Arcivescovo Andrea Bellandi per l’intenso momento di preghiera, nonché alle Onoranze Funebri Guariglia. Siamo sicuri che tutti, tutti quanti troveranno un posticino nel loro cuore per ricordare la nostra Melissa. Ne siamo certi».Un intenso momento di preghiera per Melissa sotto la guida dell’Arcivescovo di Salerno, Andrea Bellandi. E’ avvenuto ieri pomeriggio presso l’obitorio dell’ospedale “Ruggi-D’Aragona”. All’incirca verso le ore 17, Bellandi ha fatto visita a mamma Maddalena e papà Vinicio, stringendosi al loro intenso dolore. Poi, un momento di preghiera per quell’angelo biondo spirato troppo presto. L’ultimo saluto a Melissa si terrà infatti questo pomeriggio, alle ore 16.30, presso la chiesa madre “Santa Maria” di San Mango Piemonte. Per l’occasione, il sindaco Francesco Di Giacomo ha proclamato il lutto cittadino.