La città di Salerno avrà una struttura interamente dedicata alle donne maltrattate. La casa rifugio sorgerà in via Francesco Spirito al posto di un bene confiscato. Il Comune di Salerno, con l’assessorato alle Politiche Sociali, ha partecipato al Pon Legalità 2014-2020 in riferimento all’avviso “Individuazione di interventi finalizzati al riuso e alla rifunzionalizzazione di beni confiscati alla criminalità organizzata nell’ambito dell’Accordo in materia di sicurezza, legalità e coesione sociale in Campania”. L’importo richiesto nella domanda di partecipazione era pari a 350mila euro, importo approvato nella sua interezza dal Ministero dell’Interno. Con questi fondi saranno i lavori di ristrutturazione della struttura, il cui affidamento verrà individuato successivamente a seguito di un avviso pubblico. Grazie ad un finanziamento regionale, inoltre, la medesima struttura potrà usufruire di ulteriori 199mila euro che saranno destinati, appunto, alle spese di gestione del centro per la durata di due anni. La Regione Campania, infatti, ha predisposto dei fondi per case rifugio per donne maltrattate che dovessero sorgere sul territorio campano. Il bene confiscato di via Spirito è una delle tre destinazioni individuate a livello regionale. “La casa rifugio sarà il punto di riferimento e raccordo con i tanti validi centri antiviolenza presenti sul territorio che – spiega l’assessore alle Politiche Sociali, Nino Savastano – stanno lavorando per arginare e contrastare questo drammatico fenomeno. Sui 18 progetti ritenuti ammissibili a livello regionale, quello presentato dal Comune di Salerno si è posizionato al quarto posto, con il finanziamento dell’intero importo. Questo a riprova della validità della proposta che sono certo sarà fondamentale per la nostra collettività. I lavori di ristrutturazione partiranno quanto prima proprio per dare una risposta immediata a quelle donne che vivono situazioni di disagio familiare, violenza e soprusi”. «La violenza sulle donne è un tema che mi sta particolarmente a cuore di cui mi occupo spesso e finalmente ciò di cui abbiamo sempre parlato e discusso si concretizza. – ha sottolineato il consigliere comunale Veronica Mondany (nella foto) – finalmente parliamo di mura di pavimento di realtà. Protezione, casa, rifugio! Per una donna dopo aver denunciato inizia il periodo più critico perché è in quel momento che si concretizza il rischio maggiore di sopraffazione e violenza. Quindi le donne che hanno questo coraggio devono essere ospitate in un ambiente protetto essere messe in condizione di sicurezza. Sono certa che molte donne siano frenate nella denuncia per le difficoltà nel trovare ospitalità protetta non accessibile al violentatore. Le case rifugio sono un traguardo! Grazie Nino, grazie assessore per aver concretizzato ciò che le donne aspettavano da tempo!».
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