di Erika Noschese
Un piano per il diritto alla casa che punti a dare un tetto ai senza fissa dimora, maggiore trasparenza rispetto ai fondi stanziati e alle modalità per affrontare l’emergenza dei clochard e degli indigenti nella città di Salerno; l’utilizzo dei 27 milioni per la videosorveglianza in politiche sociali; l’assunzione di tutti i licenziati dalle cooperative in pianta organico del comune di Salerno. Sono queste le richieste avanzate da La Casa del Popolo di Salerno dopo il caso di Naffu, il giovane clochard che da tempo vive sotto i portici del corso cittadino, preso di mira dagli agenti della polizia municipale che, per ben due volte in 24 ore, hanno sequestrato coperte ed effetti personali. “Nelle ultime settimane è balzata alle cronache una notizia che ci ha fatto rabbrividire per le risposte da parte delle istituzioni: un pericolossissimo senzatetto di Salerno ha messo in pericolo il decoro urbano. Per questo motivo, le forze dell’ordine hanno pensato bene di privarlo delle uniche cose in sua proprietà: coperte e lenzuola per tenersi al caldo in queste fredde giornate invernali – hanno dichiarato gli attivisti della Casa del Popolo – Salerno, a detta degli amministratori della cosa pubblica, è la città delle luci d’artista e del turismo. Eppure c’è una fetta di città che si vorrebbe tenere nascosta sotto il tappeto: la città dei senzatetto che sono costretti a mendicare o a vivere con il costante aiuto dei volontari e delle volontarie salernitane che “lottano” quotidianamente per ridare dignità a chi ne è privato; la città dei disoccupati delle cooperative che pagano lo scotto di una gestione corrotta e clientelare con la perdita del posto di lavoro; la città dei disoccupati e dei tantissimi giovani costretti ad emigrare alla ricerca di un futuro migliore lontano dalle proprie origini e dagli affetti”.