Sul podio del Dantedì il futuro della scuola direttoriale italiana nella bacchetta di Jacopo Sipari di Pescasseroli, alla testa dei suoi studenti e del coro preparato da Marilù De Santo. Una scommessa, la sua che vince nell’onda sonora che sa far scaturire dall’orchestra
Di Olga Chieffi
Studi umanistici per amore, giurisprudenziali per dovere, musica per passione, è qui il segreto di colui il quale ha accettato la sfida di affidare a poco più per ragazzi una pagina complicata quale è Dante-Symphonie – Eine Symphonie zu Dantes Divina Commedia – S. 109 di Franz Liszt. Stamane, nella giornata del Dantedì salirà, infatti sul podio, alla testa dell’ Orchestra del conservatorio statale di musica “G.Martucci” di Salerno, Jacopo Sipari di Pescasseroli, un direttore in sicura ascesa, un Maestro in “anabasi”, poiché è naturale che la lezione di formazione orchestrale, non può e non deve terminare, una volta finita la prova. Laureato con lode in direzione dʼorchestra, presso il Conservatorio “G.Tartini” di Trieste, sotto la guida di Marco Angius, ha studiato Composizione Sperimentale con Mauro Cardi e Canto Lirico con Maria Chiara Pavone, diplomandosi presso il Conservatorio di Musica “A. Casella” di LʼAquila. Laureato prima in Giurisprudenza, indi in Diritto Canonico, conseguendo due dottorati di ricerca, uno in diritto penale e uno in diritto canonico con tesi interamente in latino presso la Pontificia Università Lateranense, a soli 29 anni diventa il più giovane avvocato del Tribunale della Rota Romana. È direttore principale del Teatro Nazionale dellʼOpera e del Balletto di Varna, direttore artistico del Teatro Nazionale dellʼOpera e del Balletto di Tirana, già direttore principale ospite della Fondazione Festival Pucciniano, è direttore artistico del Festival Internazionale “Sacrum” e del Festival Internazionale di Mezza Estate – Tagliacozzo Festival. Nel 2020 vince il premio Premio speciale Golden Opera per la New Generation degli Oscar della lirica attribuitogli dalla Confederazione Lirica dei Teatri dʼOpera italiani, come uno dei più promettenti giovani direttori dʼorchestra, interprete della letteratura pucciniana. E’ ospite delle più prestigiose orchestre nazionali ed estere e ha lavorato con alcuni tra gli interpreti del gotha musicale mondiale. Ha inciso Turandot al Gran Teatro Puccini per il 90° anniversario dell’opera, con la Paramax Film e “Mr. Puccini in jazz”, con la vocalist Cinzia Tedesco, alla testa dell’ Orchestra della Fondazione Festival Pucciniano, per Sony Classic. In Dicembre debutterà sul podio della Gewandhaus Hall con la Leipzig Symphony Orchestra, quindi alla testa della Sachsische Staatskapelle Dresden. Sa guardare alle grandi bacchette del passato nelle quali conscio e inconscio, intelletto e sentimento si unificano sempre uniformemente, aprendosi in quel reciproco gioco espressivo sempre più elevato. L’orchestra che dirigerà, in questo prestigioso matinée, Jacopo Sipari è la synthesis di tutti gli insegnamenti del conservatorio, essendo quel tempo, trascorso in concertazione, non soltanto il momento per provare i brani del repertorio, ma anche l’occasione per scoprire e comprendere i molteplici aspetti strutturali del discorso musicale, di ascoltare, ascoltarsi, calibrare il proprio suono e intenzione con e per quello degli altri, di realizzare concretamente il termine “giocare”, quel “play” che viene da lontano, racchiudente quell’unica radice che lega, gioia, Ghe’, la terra, la conoscenza, ghignosco, quindi, la musica e l’arte tutta. L’ orchestra ha sempre offerto la possibilità a giovani musicisti di talento, diplomati o diplomandi del nostro Conservatorio, di sperimentare le proprie capacità. La formazione orchestrale si inserisce, infatti, in questa delicata fase professionale di passaggio dalla scuola al mondo del lavoro, accogliendo le promesse musicali del futuro, dopo aver selezionato i candidati con una o più audizioni, per iniziare con loro un percorso non solo di semplice studio, ma di collaborazione attiva. La compagine invitata da enti e festival, per eseguire concerti con organici e programmi diversificati, sin dalla sua nascita, che segue, naturalmente, quella della stessa istituzione musicale, si è cimentata, negli anni, con diverse bacchette, in un ampio repertorio, che va dal barocco al Novecento, allargandosi sia alle colonne sonore di film che al pop-rock, esibendosi anche con prestigiosi solisti, da Grubert a Celdà, come è da ricordare anche la rassegna “Cum sertum” che lanciò il quattordicenne violinista Giuseppe Gibboni, oggi Premio Paganini, e il pianista Giuseppe Anello nel doppio Concerto di Felix Mendelssohn Bartholdy. Con il loro Maestro, la formazione ha già eseguito ha già eseguito la Sinfonia n°9 dal Nuovo Mondo di Antonin Dvoràk e la Messa dell’ Incoronazione di Wolfgang Amadeus Mozart, nonché ha realizzato l’intera produzione de’ “Il barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini, inserita nella stagione 2022 del Teatro Verdi di Salerno. L’orchestra sarà protagonista nel dicembre del 2023 della produzione di Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni e di Suor Angelica di Giacomo Puccini, del teatro Verdi di Salerno e in aprile dei Carmina Burana in cartellone al teatro dell’Opera di Tirana.