Un aiuto al turismo dalla tecnologia - Le Cronache
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Un aiuto al turismo dalla tecnologia

Un aiuto al turismo dalla tecnologia

Sono sempre più numerosi i viaggiatori che usano la rete per prenotare la loro vacanza o semplicemente per consultare le offerte.

Alcune startup hanno deciso di incrementare il turismo partendo da qui. Sono aziende che cercano di scardinare grandi piattaforme di prenotazione come Booking.com, Expedia, Venere, che trattengono una percentuale dei guadagni delle strutture che offrono il servizio di pernottamento, ma che risentono già della crisi economica.

Pertanto per offrire al consumatore gli stessi servizi, queste startup hanno pensato ad un booking diverso, rivolgersi direttamente al cliente finale, è il caso di piattaforme come Weekend-a-gogo (Wagg) e Hotelbid.

Wagg propone pacchetti weekend di varie tipologie, dai romantici agli sportivi, scontati fino all’80% del prezzo grazie ai Wagg coin e buoni sconto del valore di un euro utilizzabili in qualsiasi momento e per qualsiasi prodotto promosso sul sito. L’utente guadagna Wagg Coin in funzione delle sue azioni social e degli acquisti che effettua o fa effettuare agli amici.

Hotelbid invece da al cliente la possibilità di decidere il prezzo nelle 26mila strutture ricettive che aderiscono al servizio, quindi potrà fare una proposta per il soggiorno e l’hotel deciderà se accettare la tariffa o fare una controproposta.

Secondo un’indagine dell’agenzia di viaggi online Tripsta.it, con il 10,7% di prenotazioni online, l’Italia si attesta al quarto posto, dietro a Russia (27,26%), Germania (20,99%) e Francia (13,92%). Rispetto al 2012, gli italiani hanno imparato a sfruttare la risorsa mobile soprattutto per informarsi sulle soluzioni di viaggio migliori, passando con disinvoltura da tablet a smartphone.

 

Oltre al booking e in generale all’ecommerce, uno dei terreni più promettenti sono le app che, sfruttando la georeferenziazione, danno contenuti o servizi a valore aggiunto. Un mercato talmente in crescita che ci sono startup che offrono servizi a chi vuole fare app. Per esempio due imprenditori italiani in Silicon Valley hanno creato CicerOOs: nato come un motore di ricerca, attualmente fornisce tecnologia “intelligente” (semantica) a siti e app mobile di informazione turistica, booking travel, tour operator, agenzie di marketing, aziende di trasporti, website per eventi ed infine software house. Il motore di ricerca aggrega in un unico punto tutte le informazioni, in oltre 100 lingue, che caratterizzano e rendono unico un luogo.

Prospettiva interessante ma più dura per le startup del turismo che fanno leva sul social marketing , come Freeppie, una piattaforma dove gli utenti considividono su Facebook ripagati con crediti che possono essere utilizzati per accedere a offerte speciali.

Tripsnote, un social network dedicato a tutti i viaggiatori che amano conservare e, allo stesso tempo, condividere i ricordi dei propri viaggi. Il modello di business si basa sulla sponsorizzazione di aziende che vogliono apparire all’interno del motore di ricerca Tripsnote.

Infine Itineranda, piattaforma web che valorizza il racconto degli abitanti dei luoghi offrendo così al visitatore una prospettiva inedita dei luoghi .

 di Letizia Giugliano