di Alfonso Malangone*
La riscossione delle Entrate da parte degli Enti Locali avviene, di regola, con una attività svolta dagli Uffici Comunali o anche con l’affidamento diretto all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, già Equitalia (fonte: Camera Deputati). E’ possibile ricorrere a società esterne, mediante procedura di selezione pubblica, se iscritte in uno specifico albo presso il Ministero delle Finanze (fonte: MEF).
In forza di tale diposizione, nell’anno 2015, il Comune affidò alla Soget Spa l’accertamento e la riscossione di tributi, sanzioni, fitti e altro ancora (fonte: Comune). Da allora, a leggere le notizie di stampa, non sarebbero mancate contestazioni per presunte anomalie amministrative della concessionaria (fonti: diverse) in aggiunta a denunce conseguenti a rilievi formulati dall’Anac, l’Autorità Anticorruzione, sulle procedure seguite (fonte: Anac). In ogni caso, una volta arrivato a scadenza, nel dicembre 2020, il rapporto è stato prorogato ‘tecnicamente’ dall’Ente in applicazione della normativa straordinaria per l’emergenza Covid. Così, la Soget ha portato avanti la sua attività fino alla nuova gara di appalto che, a Febbraio, è stata vinta dalla Municipia Spa, società con sede legale a Trento, dopo l’intervento del TAR per un ricorso presentato dalla ex-concessionaria. Ora, dal 09/05 scorso, la Soget ha praticamente cessato ogni attività esterna, restando a suo carico l’obbligo di consegna della contabilità e, soprattutto, della documentazione relativa all’incasso dei tributi. Da quel giorno, però, la Municipia non ha provveduto alla sua sostituzione poiché, secondo voci, non sarebbero state completate le formalità per l’insediamento. C’è da dire, al riguardo, che essa opera a livello nazionale e che è attiva in molti centri della Campania tra i quali, in particolare, Napoli Città Metropolitana. Diversamente, presso la Regione il suo incarico non è stato rinnovato ed è stato assegnato all’Agenzia Riscossione (fonte: G.R. n. 13 del 21/03/2023).
Comunque sia, secondo lamentele riportate anche dalla stampa, ad oggi non sarebbe possibile procedere ai dovuti pagamenti. Di più. Sembra che i cittadini ‘confusi’ siano costretti a girare come ‘trottole’ tra gli Uffici del Comune, che nulla possono fare, e la Soget, che non è più tenuta a fare. Quanto alla Municipia, neppure si sa dove sia. Né mancano alcune gravi conseguenze. Chi è incappato nel provvedimento di fermo amministrativo, magari per la propria auto, sembra non riesca a ottenere lo sblocco rimbalzando tra la Soget, referente per Legge, che sosterrebbe di non essere più competente, e il Comune, che sosterrebbe il contrario. Certo, si potrebbe andare al PRA, ma è naturale chiedersi il perché, visto che lo sblocco deve essere automatico, come prevede la Legge, salvo errore. E, poi: “chi assicura che il PRA sia disponibile”? Chissà che tutto questo non possa configurare l’ipotesi della interruzione di pubblico servizio. Intanto, sulla riscossione si addensano altre nubi. Le proroghe ‘tecniche’ da Dicembre 2020 al Febbraio 2023 sono state censurate, perché ritenute illegittime, da una Sentenza della Commissione Tributaria Provinciale. Sull’argomento, l’Anac è stata molto chiara e precisa. Ha detto: “La proroga tecnica dei contratti pubblici ha carattere eccezionale e di temporaneità, essendo uno strumento volto esclusivamente ad assicurare una data prestazione in favore della Pubblica amministrazione … ed è ammessa solo nei casi eccezionali in cui, per ragioni oggettive estranee all’amministrazione, vi sia l’effettiva necessità di assicurare il servizio nelle more dell’espletamento di una nuova procedura di gara. L’utilizzo reiterato della proroga tecnica, che si traduce in una fattispecie di affidamento senza gara, comporta la violazione dei principi di libera concorrenza e di parità di trattamento, enunciati dall’art. 2 comma 1 del d.lgs. n. 163 del 2006, oggi art. 30 comma. 1 del d.lgs. n. 50 del 2016 (fonte: Anac, delibera 2022). Se così fosse, è da temere l’apertura di una voragine nei conti dell’Ente. Questo, perché sarebbero migliaia e migliaia le posizioni non più riscuotibili, sia per la prescrizione del diritto, generalmente quinquennale, che per la decadenza dall’azione, solo triennale. Per la Tari, cioè per la spazzatura, risulterebbero cartelle non più attivabili per almeno 16 milioni di euro, salvo errore. Se fossero almeno altrettanti per Imu, Multe, Fitti e quant’altro, ci sarebbe da recuperare un ‘buco’ di una trentina di milioni di euro. Una situazione impossibile da fronteggiare. Salvo errore. E, salvo miracoli. In tutto questo, con la crisi in atto e l’aumento delle imposizioni per il rientro dal Disavanzo di € 162,3 milioni, l’ultima Legge di Bilancio del Governo Draghi ha aumentato i compensi ai rappresentati pubblici. Per la massima carica, l’indennità mensile lorda sale a € 11.040, per la posizione di vice a € 8.280, per gli Assessori a € 7.176. Altri aumenti ‘minori’, a seguire (fonte: Fisco&Tasse). Intorno, però, non si muove più foglia. Al Vestuti sono stati festeggiati i 104 anni della squadra in un bosco urbano di erbacce e pattume, dentro e fuori; il corso da ‘re-nudo’ è in sfacelo e alcune delle nuove piante, manco presenti dappertutto, già denotano segni di deperimento; il Centro Storico è un cumulo di ‘rovine’; i Parchi del Mercatello e del Seminario sono infrequentabili; l’Arechi è uno stadio da terzo mondo, e forse più; il mare dei primi giorni di sole è sporco ed è stato oggi definito ‘non balneabile’ per un lungo tratto; le strade sono dissestate; il verde neppure è un ricordo (fonti: diverse). E, basta così. Del resto, dicono tutti che non ci sono soldi. Ovviamente, solo per questo. E, forse, sono proprio i pochi soldi ad aver spinto l’Ente a differire al 31/07 l’approvazione del Bilancio di Previsione che, passato il semestre, sarà assolutamente inutile, ammesso che serva a qualcosa. Fino ad allora, infatti, si dovrà applicare la normativa del ‘regime provvisorio’ che impone di affrontare esclusivamente le spese correnti o urgenti. Così, senza impegni, sarà più facile a fine anno elaborare i prospetti del Consuntivo con ‘numeri’ in grado di dimostrare il rispetto della rata del piano di rientro di € 18.589.969,62. Una montagna di soldi, sottratti alla Città, per realizzare un deserto. Davvero, tutto si può fare, quando il cittadino è disposto a pagare e sopportare.
*Ali per la Città