I ballerini illusionisti di Moses Pendleton, sbarcano stasera al teatro Verdi con la mirabolante Alice, per portarci nel mondo delle meraviglie dove tutto è il contrario di tutto
Di OLGA CHIEFFI
Alice: “Per quanto tempo è per sempre?” Coniglio bianco: “A volte, solo un secondo.” L’ultimo lavoro di Moses Pendleton, dedicato ai suoi Momix, è ispirato all’universo fantasmagorico che Lewis Carrol ha racchiuso in Alice nel Paese delle Meraviglie. Il coreografo più immaginifico del panorama della danza ha scelto di infilarsi nella tana del coniglio per scoprire un mondo magico, dove il corpo umano si trasforma e niente è ciò che appare. Un luogo popolato da un imprevedibile cast di personaggi di contorno, dal coniglio bianco al cappellaio matto alla implacabile regina di cuori, dallo Stregatto al Brucaliffo, che sbracherà al Teatro Verdi di Salerno da Lunedì 27 alle ore 21, per rimanervi sino al 29, con un doppio spettacolo, previsto il 28 il primo alle 17 e il secondo alle 21, per cercare di arginare la grande richiesta del pubblico. Un tuffo profondissimo, quello cartesiano, fa Alice un viaggio attraverso un libro significa mettersi in relazione con la realtà che ci circonda. La conoscenza si configura come un ritmo scandito da due momenti: dapprima la fuga verso qualcosa che non c’è, che non si conosce ,ma che attira la curiosità, l’attenzione e rappresenta lo spunto che dà inizio al viaggio -rappresentati in questi testi dall’entrata nella tana del coniglio e nel passaggio al di là dello specchio- e poi il ritorno al mondo reale per mettere ordine su quanto vissuto e poter arricchire chi ci sta vicino delle esperienze fatte. Quindi il libro della vita va vissuto, non solo letto, la conoscenza è esperienza, senza vita restano soltanto nozioni, informazioni. Il Giardino è simbolo del cuore, ma in quel giardino c’è la tana dell’inconscio, del BianConiglio. Questo sta a significare che le nozioni apprese nella testa devono scende poi nel profondo del cuore ed è questo il viaggio che farà Alice, una vera a propria caduta, crisi, perdita d’identità, “morte” filosofica e rinascita. Ad ognuno di noi prima o poi nella vita ci si presenta questo Coniglio: L’immagine del coniglio bianco indica un evento inaspettato che porta alla comprensione di una realtà superiore che sconvolge in un solo attimo le convinzioni di una vita. Seguire il coniglio bianco vuol dire fare attenzione a piccoli eventi apparentemente insignificanti. Chiunque si incuriosisce alle stranezze può essere trasportato in un altro “paese delle meraviglie”. Il coniglio che Alice incontra è bianco ed il bianco è il colore del passaggio, il simbolo di un mondo in cui tutti i colori sono svaniti. Il bianco è il colore dell’iniziazione e della rivelazione. E’ da qui che partirà il viaggio dei Momix e di Moses Pendleton, che non vuole raccontare la storia che tutti conosciamo pedissequamente. L’effetto sarà dirompente, si entrerà in un altro sogno animato da figure strane e travolgenti, un elefante, un ragno bianco e Alice che, sospesa nell’aria, volteggia come una farfalla. “Vedo Alice- ha raccontato, infatti, Pendleton- come un invito a fantasticare, a sovvertire la nostra percezione del mondo, ad aprirsi all’impossibile. Il palcoscenico è il mio narghilè, il mio fungo, la mia tana del coniglio”. Un lavoro in perfetta sintonia con il suo mondo dove il corpo si trasforma grazie all’uso di oggetti, corde, abiti, luci e effetti virtuali, un po’ come quello di Alice che rimpicciolisce e ingrandisce, donandoci ancora una volta quella “maraviglia” che dovrebbe accompagnarci per l’intera vita.