È tra i sindaci che maggiormente hanno dato un’impronta diversa al proprio paese, riuscendo ad apportare un radicale cambiamento nel pieno rispetto della tradizione. Anzi è proprio la storia del luogo che viene usata per rilanciare l’abitato in ottica futura, in un progetto tra antico e moderno che danza sulle note della suggestiva musica popolare. Non servono grandi opere, ma poche e significative per far sì che un piccolo centro dell’interno come Trentinara diventi meta di migliaia di turisti attratti da un particolare richiamo. Rosario Carione lo ha capito benissimo e ha tanto lavorato per il suo paese.
Sindaco, nel 2021 la riconferma alla guida di Trentinara. Possiamo tracciare un primo bilancio?
“Sono al terzo mandato, quindi riconfermato per la seconda volta, ed il bilancio è un po’ diverso perché si va ovviamente nel segno della continuità rispetto al lavoro già avviato in precedenza e quindi si mettono in cantiere le idee, la programmazione, le opere già progettate in precedenza. Nel mentre si realizzano le opere ovviamente si programmano altre cose. Insomma, sono tanti progetti che abbiamo messo in campo, soprattutto per attingere da quelle che possono essere le opportunità che ci vengono date dal Pnnr ed in particolare per quanto riguarda la digitalizzazione degli uffici comunali. Abbiamo ottenuto una serie di finanziamenti per la struttura socio sanitaria, per la meccanizzazione della raccolta dei rifiuti, per la ristrutturazione e adeguamento sismico della scuola elementare e media, qualche giorno fa abbiamo avuto notizia di un finanziamento per il recupero di un costone roccioso. Insomma, stiamo facendo un buon lavoro e abbiamo anche realizzato un parcheggio di 50 posti appena inaugurato. Lo abbiamo fatto prima che arrivasse l’estate, in modo tale da garantire ai turisti la possibilità di parcheggiare comodamente”.
Il Suo paese è cambiato molto negli ultimi anni, quale è la ricetta?
“Trentinara è cambiato negli ultimi anni ed è, come dicevo poc’anzi, visibile. C’è stato un lavoro veramente immane in questi anni che ha fatto sì che il paese crescesse sul piano economico e turistico. Insomma, basta immaginare che negli ultimi anni sono nate diverse attività. Un altro dato importante è che nel 2002 avevamo 15 posti letto, oggi ne abbiamo 250. Insomma, abbiamo fatto davvero un buon lavoro di sinergia con la comunità, con le associazioni, con le aziende sul territorio che iniziano a crederci e quindi ad investire. Stiamo puntando su un sul turismo, ovviamente perché la ricetta è questa, perché nel momento in cui si valorizza il turismo si valorizzano anche altri settori della vita economica di un paese che vanno dall’agricoltura all’edilizia. Oggi a Trentinara vengono persone a cercare casa”.
Trentinara dunque punta molto sul turismo ma non quello di massa, bensì un turismo di qualità quasi esclusivo…
“Ci auguriamo che qui a Trentinara, come sta accadendo ora, possano venire le famiglie. Stare bene, fare una semplice passeggiata, provare l’emozione del Cilento in volo, fare qualche visita a qualche azienda agricola, ai localini, alle pizzerie, alle locande. La nostra intenzione è quella di puntare ovviamente ad un turismo di qualità”.
Nei suoi progetti amministrativi al centro ci sono i giovani, ma chi giovane più non è non viene assolutamente dimenticato…
“Di sicuro i giovani, rispetto a questa crescita economica e turistica, stanno prendendo atto che sta accadendo e quindi iniziano ad investire tanto è vero che, come dicevo, sono nate alcune attività molte delle quali Intraprese da ragazzi giovani. Iniziano a crederci e questo ci lascia ben sperare e ci stimola ovviamente a lavorare. C’è un’attenzione, ovviamente, anche per la fascia di coloro i quali non sono più giovani e penso che siano così felici nel vedere un paese in fermento, che si muove, che va nella direzione di una crescita importante. Siamo uno dei pochi paesi che non decresce e quindi non abbiamo lo spopolamento”.
Come si vede Rosario Carione domani? Terminata l’esperienza amministrativa, guarderà ad altri livelli?
“In questo momento sono concentrato e come dico sempre io sarò sindaco fino all’ultimo giorno, come lo sono stato il primo giorno, per cui io continuerò a lavorare fino all’ultimo giorno per la mia comunità, per il mio paese. Raggiungere i risultati importanti affinché si possa costituire un futuro sempre migliore. E terminata l’esperienza amministrativa, non ho nessuna difficoltà eventualmente a tornarmene al mio lavoro. Io sono un dipendente dell’Asl, vado a lavorare due volte a settimana e non ho mai voluto mettermi in aspettativa perché ritengo che il ruolo del sindaco non è un lavoro e quindi ci si dedica tanto. Ci vuole tanto impegno e si lavora tanto, ma voglio dire, finita l’esperienza da sindaco non avrei nessuna difficoltà a tornare alla mia vita familiare e lavorativa. È chiaro che la mia esperienza se si ritiene possa essere utile in qualche altro ente o in qualche altra situazione ovviamente sono disponibilissimo perché fare politica mi piace e quindi non è che mi tiri indietro. Sono però abituato a guardare giorno per giorno alle cose che accadono ed io nella mia vita non avrei mai immaginato di diventare sindaco del mio paese. Oggi, però, sono qui a fare questa intervista e sono al terzo mandato, per cui la vita non sappiamo mai cosa ci riserva. Con tranquillità dico che finita l’esperienza amministrativa non avrò alcuna difficoltà a tornare al mio lavoro, ma non mi dispiacerebbe, se ci fossero le condizioni per continuare, a dare il mio contributo qualora mi venisse chiesto”