Camerota. Quella di ieri è stata una giornata intensa dal punto di vista dell’inchiesta aperta dalla Procura di Vallo della Lucania sulla morte dello studente universitario a Camerota. E’ accaduto qualcosa di molto importante sul fronte investigativo e cioè l’emissione di quattro avvisi di garanzia Le notizie dell’ultima ora che giungono da ambienti della Procura di Vallo della Lucania sono appunto quelle relative all’invio da parte della Magistratura inquirente di una serie di avvisi di garanzia. Era nell’aria e puntualmente si è verificato quanto immaginato fin dalle prime ore di ieri mattina Destinatari del provvedimento sono l’attuale sindaco di Camerota Antonio Romano, il gestore della discoteca Il Ciclope Raffaele Sacco e due tecnici privati, un ingegnere, Gennaro D’Addio e un geologo, Antonio Gravina residenti in provincia di Caserta incaricati dal titolare dell’attività ricettiva di dover verificare l’efficienza dello stato del costone roccioso finito sotto lente di ingrandimento dopo i gravi fatti verificatesi e conclusisi con la morte di un ragazzo di 27 anni Crescenzo Della Ragione . L’ipotesi di reato su cui si indaga è quella di omicidio colposo in concorso Va ricordato che un avviso di garanzia è nella maggior parte dei casi un atto dovuto con il quale la Procura intende tutelare gli stessi interessati, avvertendoli che si stanno facendo indagini sul loro conto In attesa che i familiari di Crescenzo Della Ragione, lo sfortunato giovane universitario originario del napoletano, possano ricondurre a casa la salma del loro ragazzo e far celebrare i funerali, don Gianni Citro, il prete che fin da subito si è fatto latore di dure e pesanti critiche sull’opportunità, o meno, della presenza di una struttura capace di ospitare centinaia di presenze nell’area del disastro, nel corso di una Messa ha voluto ricordare e commemorare la figura della vittima di questa assurda vicenda. Nel corso dell’omelia, nella Chiesa dedicata a Sant’Alfonso, don Citro ha rivolto un sentito e accorato pensiero ai genitori di Crescenzo Della Ragione,a il cui unico figlio è stato strappato al loro affetto da un destino cruento ed ha ribadito che è sua intenzione ricordarlo nelle proprie preci. Poi , nel primo pomeriggio di ieri si è fatta strada la notizia proveniente dalle stanze che ospitano gli Uffici della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania dove il Procuratore Capo Giancarlo Grippo e i suoi collaboratori stanno portando a termine, fin da subito. un lavoro certosino, per certi versi difficile di sicuro complesso, che sta tenendo impegnati gli Uomini della Procura già da molte ore. Il primo segnale che qualcosa di sensazionale stava accadendo veniva dato dallo svolgimento di un summit per fare il punto della situazione. Una riunione ad alto livello svoltasi nell’Ufficio del Procuratore Grippo al quale hanno preso parte i rappresentanti delle Forze dell’Ordine impegnati nell’inchiesta. Si sono esaminati nel corso dell’inchiesta atti, permessi, licenze e tutto ciò che potrebbe essere utile a fare completa chiarezza e dare risposte complete ed esaustive a chi pone delle domande per venire a conoscenza sulla verità in senso assoluto. Sono ore, queste, frenetiche e decisive, dal punto di vista delle indagini. Già nel corso della mattinata e con il fluire delle ore si faceva sempre più strada la certezza che sarebbe accaduto qualcosa che desse una svolta alla fase investigativa E’ così è stato quando si è appreso degli avvisi di garanzia notificati a quattro persone Oggi a mezzogiorno i nella sede di medicina legale dell’Ospedale San Luca di Vallo della Lucania, il patologo Adamo Maiese effettuerà l’esame necroscopico sul corpo senza vita del povero Crescenzo. L’autopsia già programmata p era stata poi rimandata ad oggi per dar modo alla Magistratura di dare ancora più completezza alla fase investigativa acquisendo ulteriori prove, riscontri e risultati di verifiche effettuate dai Carabinieri della Compagnia di Sapri agli ordini del Capitano Emanuele Tamorri, Dai risultati dell’esame necroscopico potrebbero evidenziarsi nuovi elementi capaci di dare maggiore accessibilità alle tesi e farle divenire certezze. La ricognizione esterna della salma effettuata già nella notte in cui si verificò il luttuoso evento, non lascia adito a dubbi circa il fatto che il ragazzo vittima dell’incidente fosse stato colpito alla testa da un grosso masso. Evidente la possibile compatibilità tra ferita e frammento di roccia . Ora con l’autopsia si vuole andare fino in fondo e avvalorare determinate tesi e individuare ulteriori elementi. Oggi è stato quello delle decisioni importanti e fondamentali per dare un volto e un nome alla verità sulla morte di un ragazzo giunto da un paese che vive la sua quotidianità all’ombra del Vesuvio ed ha trovato la fine dei suoi giorni a pochi passi da quel mare che amava, rispettava e osannava per la sua bellezza Mario Marrone
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