di Pina ferro
Smerciavano nelle palestre sostanze dopanti con effetti anabolizzanti. Tra le 4 persone arrestate vi è anche un 19enne di Nocera Inferiore. Agli arresti domiciliari sono finiti titolari di palestre, tutti preparatori atletici. Nel dettaglio le ordinanze di custodia cautelare emesse dal giudice per le indagini preliminari di Palermo, Marco Gaeta, ed eseguite dai carabinieri del Nas, sono state notificate a: Cesare Monte, 39 anni di Alcamo, Gaspare Aiello, 33 anni di Partinico (Pa), Filippo Masucci, 51 anni di Palermo e Giuseppe Barbella di Nocera Inferiore, 19 anni. Sono invece 21 le persone iscritte nel registro degli indagati. Per tutti le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione e commercio di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive, al fine di alterare le prestazioni agonistiche di atleti gravitanti nel mondo del bodybuilding e delle palestre. Inoltre, nel corso del blitz sono state eseguite perquisizioni domiciliari, su mandato della Procura della Repubblica, nei confronti di 21 persone, di cui 16 indagate, a vario titolo, per i medesimi reati. Sei sono ritenuti responsabili di esercizio abusivo della professione sanitaria, in quanto dispensavano terapie mediche e piani nutrizionali, somministrando anche farmaci per curare gli effetti collaterali provocati dalle sostanze dopanti. L’indagine è scaturita da un controllo eseguito dagli ispettori investigativi antidoping del Nas di Palermo su un atleta, risultato poi positivo, della gara ciclistica “Granfondo Mtb – Baronessa di Carini”, disputata a Carini il 29 maggio 2016. La positività ha originato una complessa attività investigativa, coordinata dalla procura palermitana, realizzata con servizi di osservazione, controllo e pedinamento, intercettazioni telefoniche e ambientali. Questo ha permesso di risalire al sodalizio criminoso che utilizzava come base operativa e di copertura due palestre e un negozio di integratori alimentari del palermitano. I rispettivi titolari, tutti preparatori atletici, assieme ad un altro soggetto, anch’esso preparatore e body builder, attivo collaboratore in una delle palestre, avevano posto in essere un’intensa e ben avviata associazione dedita al commercio di sostanze anabolizzanti finalizzato ad alterare le prestazioni agonistiche degli atleti. Tra i farmaci e le sostanze maggiormente spacciati vi erano Winstrol, Proviron, Testovis, Sustanon, Gonasi e Monores, nonché trenbolone e nandrolone (quest’ultima sostanza, oltre che ad effetto dopante, è anche ad effetto stupefacente). Una delle palestre coinvolte nel traffico era diventata un vero e proprio “ambulatorio del doping”: all’interno dello spogliatoio, infatti, i giovani bodybuilder si somministravano vicendevolmente le sostanze dopanti attraverso iniezioni intramuscolo o sottocutanee. In alcuni casi veniva chiamato anche un infermiere professionale In un caso, per raggiungere l’aumento della massa muscolare nel minor tempo possibile, è stato accertato l’utilizzo da parte di un atleta di un medicinale veterinario: lo ‘Stargate’, farmaco a base di stanozololo normalmente utilizzato per il potenziamento muscolare e scheletrico di cani e gatti. Quando parlavano dei farmaci e delle sostanze commercializzate illecitamente gli indagati, nel tentativo di eludere le indagini e le intercettazioni, utilizzavano un linguaggio in codice con termini come “Winnie The Pooh” o “Doppia V” riferito al ‘Winstrol’ e “Gigetto” o “Giubbino” riferito al ‘GH’, la sostanza piu’ cara visto che alcune di queste fiale venivano vendute anche a 400 euro. Uno degli arrestati, temendo di essere intercettato, utilizzava anche una sim intestata a una ignara cittadina straniera. Tra gli indagati figura anche un bancario che suggeriva ad uno degli arrestati di effettuare i versamenti di contante in tre distinte tranche, di importi dispari, invitandolo a recarsi insieme con lui in banca per effettuare l’operazione e aggiungendo che egli stesso avrebbe provveduto ad eludere la disciplina sulla segnalazione obbligator ia in materia di antiriciclaggio. “Il contrasto al doping per noi del Nas e’ uno degli obiettivi principali del Nas. Si tratta di una rete di soggetti che forniva farmaci con effetto anabolizzante – ha detto il tenente colonnello Vincenzo Maresca, comandante del gruppo Tutela per la Salute di Napoli dei carabinieri – non solo per conseguire risultati sportivi ma anche per il cosiddetto doping estetico, in particolare molto diffuso per chi vuole apparire bello e doppiamente pericoloso perche’ si tratta di un reato recentemente depenalizzato”