Questa sera, alle ore 17 sarà presentato nella sala concerti del Conservatorio “G.Martucci” il suo ultimo lavoro pubblicato dalle edizioni Santarpino
Di Olga Chieffi
Questa sera, alle ore 17 sarà presentato nella sala concerti del Conservatorio “G.Martucci” l’ultimo lavoro del compositore Giusto Pappacena, “Quaderno di Teorie e tecniche dell’armonia” pubblicato dalle edizioni Santarpino. Con la disamina di questa opera il Dipartimento di Teaoria, Analisi e Composizione del nostro conservatorio, inaugura una serie di incontri tesi a favorire la comunicazione, la discussione e la ricerca nell’ambito delle questioni legate alla teoria e all’analisi della musica. Questo terzo lavoro del Maestro Giusto Pappacena, cui giunge dopo un primo volume di esercizi da compilare e del secondo in cui era celata “tra le righe” la teoria schenkeriana, sarà analizzato dal direttore dell’istituzione Imma Battista, con relatori i docenti Adiutore Loffredo e Antonello Mercurio, unitamente all’autore del volume, cui saranno affidate le conclusioni dell’incontro, moderato dal capo-dipartimento Catello Gallotti. Orientato verso le nuove istanze didattiche – ci riferiamo al funzionalismo armonico (stemperato nel «partimento») e alla melodia armonizzata che rientrano ora a pieno titolo nel bagaglio di conoscenze e pratiche dello studio dell’Armonia di base – il trattato resta pur sempre un valido ausilio per la preparazione del tradizionale esame di Armonia complementare. Il lavoro segue un criterio funzionale progressivo, con gli argomenti autonomamente trattati. Troviamo tre sezioni ben distinte: accanto a quella, prioritaria e ampia, dello studio armonico, ve ne sono altre due più brevi dedicate, rispettivamente, alla realizzazione di modulazioni, (in cui l’allievo decide come e cosa fare) e all’armonizzazione della melodia. Ciò consente di creare un percorso didattico personalizzato: sarà l’insegnante a decidere cosa prendere e cosa lasciare. Inoltre, la realizzazione in forma di quaderno da compilare – grazie alle puntuali indicazioni – permette di effettuare esercitazioni e verifiche mirate. “Un ritorno alla semplicità, – rivela Giusto Pappacena – quella del cosiddetto “partimento” (il basso da armonizzare) di Fedele Fenaroli, l’esimio didatta, i cui insegnamenti hanno fatto grande la scuola napoletana e sono oggetto oggi di uno straordinario interesse anche fuor d’Italia. E’ l’armonia, insomma, che ritorna a essere uno studio basato sì su “regole” storicizzate ma soprattutto finalizzata a una gioiosa scoperta della sua bellezza, nella messa in opera da parte degli allievi. La scelta di alternare compiti a parti strette (e quindi sensibili allo strumentale tastieristico) e a parti late (sensibili quindi alla cantabilità delle voci reali) si è dimostrata grandemente proficua. Con l’appendice, dedicata all’armonizzazione della melodia, si conclude il lavoro che, sperimentato sul campo che ha già dato conferma della sua validità progettuale”.