di Marco De Martino
SALERNO. Dei nomi fatti per la successione di Angelo Gregucci alla guida della Salernitana, è quello di Mimmo Toscano (nella foto) a stuzzicare maggiormente le fantasie della tifoseria. Allenatore giovane, ma con una buona esperienza sul campo visto che ha già conquistato due campionati di Lega Pro (conquistò la Panchina d’oro dopo aver vinto il torneo di Prima Divisione alla guida della Ternana) e si è fronteggiato con la serie B, Toscano è il classico emergente con idee innovative concentrate in un mix di calcio spettacolare e risultati.
A Salerno si parla di lei come possibile successore di Gregucci, ne è a conoscenza?
«Onestamente no. Sono stato all’estero per una settimana per ricaricare le pile in vista della nuova stagione e ho staccato completamente».
Una chiamata della Salernitana le farebbe piacere?
«Assolutamente sì. Indipendentemente dalla categoria, ho bisogno della situazione giusta e Salerno è una piazza che potrebbe concedermela. Ho tanta voglia di far bene, di ripartire e continuare il discorso professionale interrotto a Terni».
Dopo una stagione deludente, la Salernitana non potrà permettersi il lusso di fallire ancora:
«Le sfide mi sono sempre piaciute. E’ stato così anche a Cosenza e Terni, quando scelsi a sensazione e vinsi quattro campionati. La prossima Lega Pro sarà ancora più difficile visto che ne salirà soltanto una, ma io sono pronto».
Conosce Fabiani, Lotito e Mezzaroma?
«Non personalmente. Ho incontrato Fabiani da avversario: ha sempre costruito squadre vincenti dimostrandosi un grande dirigente. Lotito e Mezzaroma hanno portato fatti e risultati da quando sono a Salerno».
La passione di Salerno è nota, può esaltarti o buttarti giù nel giro di una settimana. Soprattutto quando si tratta di allenatori…:
«Ne sono consapevole ma fa parte del nostro mestiere, soprattutto in una piazza esigente come Salerno. Ero all’Arechi per Salernitana-Pisa e sono rimasto impressionato dalla passione che lo stadio trasmetteva e che ho visto in poche piazze, anche di categorie superiori, in Italia. Anche per questo per me Salerno ha delle potenzialità incredibili».
Dunque ha visto all’opera la squadra che ha chiuso senza gloria la stagione. Cosa ne pensa?
«Mi sono fatto un’idea ma di certo non si possono fare valutazioni dopo aver visto una sola gara. Questo sarà compito della società e dei dirigenti».
Quindi Toscano non ha esigenze particolari?
«Solo quella di lavorare con un progetto serio e con idee chiare».
Il suo modulo preferito è il 3-4-3, mi corregga se sbaglio:
«Sì, è il mio sistema di gioco anche se per farlo ci vogliono gli interpreti adatti. In ogni caso quello che contano sono l’idea di gioco e l’atteggiamento».
Questo era anche il credo del Delio Rossi prima maniera…:
«Rossi è un grande maestro che ha fatto tanto a Salerno. Forse anche per questo il pubblico salernitano vuole i risultati attraverso il gioco, una filosofia che è anche la mia».