Tonino Pagano: Il Pd deve scegliere il proprio candidato - Le Cronache Attualità
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Tonino Pagano: Il Pd deve scegliere il proprio candidato

Tonino Pagano: Il Pd deve scegliere il proprio candidato

Verso le regionali. La mancanza di un accordo tra il Pd Nazionale e il campo largo con De Luca, sul nome del candidato presidente, ha spinto Piero De Luca a chiedere le primarie di coalizione. Idea ripresa dallo stesso Governatore De Luca. Sulla vicenda interviene Tonino Pagano, ex componente del Comitato provinciale del Pd che ha inviato un ricorso al Commissione di Garanzia Nazionale avverso il comportamento, contrario ai principi dello Statuto e del Codice Etico degli iscritti: Elly Schlein, Segretaria Nazionale del Partito, Enrico Letta, ex Segretario Nazionale del Partito, Igor Taruffi, Responsabile Nazionale Organizzaione del Partito. «Ritengo opportuno e doveroso intervenire sulla dichiarazione che ho letto su Le Cronache fatta dal Sen. Antonio Misiani nella sua funzione di Commissario regionale della Campania del Partito Democratico.Questo Comitato, così come in tutte le altre province era formato da nove componenti scelti dalla società civile e due, invece, designati dai Partiti fondatori: io fui designato dalla Margherita, Alfredo D’Attorre, invece, dai Democratici di Sinistra. Dal 1986 ho fatto parte degli organismi esecutivi, occupandomi per lo più di organizzazione, della Democrazia Cristiana, Del partito Popolare Italiano, della Margherita; nel Partito Democratico ho ricoperto la funzione di presidente della Commissione provinciale di Garanzia, fino a qualche mese fa, per cinque anni. Il Sen. Misiani ha dichiarato: “Le primarie non sono mai state utilizzate per le candidature regionali. Dubito che ciò accadrà in Campania. Inoltre sarebbe necessario che fossero d’accordo le altre forze della coalizione”. E’ sicuramente vero che le primarie sono state, poco utilizzate, ma è vero anche che le stesse primarie, quelle per la scelta del candidato Presidente della Regione, non siano sicuramente, mai state utilizzate da quando è diventata Segretaria nazionale Elly Schlein, ricordiamo, lei, eletta con le Primarie; prima venivano, qualche volta, evitate, ma solo quando c’era la condivisione unanime dei rispettivi partiti regionali. Lo Statuto del PD, ricordiamo che si tratta di un Partito che ha scelto di essere federale, quindi autonomo a livello regionale, prevede che gli iscritti e gli elettori siano gli unici a poter decidere su quanto riguardi “l’indirizzo politico, l’elezione delle più importanti cariche interne, la scelta delle candidature per le principali cariche istituzionali”. Lo stesso Statuto prevede che le Primarie siano, anche l’unico, ripeto, l’unico modo di designare il candidato presidente della propria Regione; esiste un’altra opzione ma è, a questo punto, assolutamente impraticabile. Pertanto, credo, che fino a quando il mio Partito Democratico non cambi Statuto e nome diventando “il partito totalitario di Elly Schlein”, gli elettori, gli iscritti, gli eletti nelle varie istituzioni, iscritti al PD debbano esercitare, dignitosamente, il proprio diritto di scegliersi i propri candidati.