Tommaso Indelli: «Una brutta storia, difendono libertà negandola. La presentazione ci sarà» - Le Cronache
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Tommaso Indelli: «Una brutta storia, difendono libertà negandola. La presentazione ci sarà»

Tommaso Indelli: «Una brutta storia, difendono libertà negandola. La presentazione ci sarà»

di Erika Noschese
«È una brutta storia, mi auguro non capitino più episodi simili». Così Tommaso Indelli, scrittore e Ricercatore in Storia Medievale presso l’Università degli Studi di Salerno commenta quanto accaduto ieri: alla libreria Image’s Book era infatti in programma la presentazione del suo libro “Controstoria della Resistenza”, pubblicato da Altaforte Edizioni, ritenuta casa editrice di stampo fascista tanto che Anpi, Memoria in Movimento, Arci, Arcigay, Cgil, Cisl e Uil hanno fatto pressioni per annullare l’evento, il giorno antecedente l’appuntamento presso il locale di Corso Garibaldi, in pieno centro cittadino. «La direzione della libreria, cui sono legato anche da un rapporto di amicizia, ha presentato un comunicato annunciando che, anche per evitare incidenti e mettere al sicuro le persone che frequentano l’attività, è sembrato opportuno sospendere l’evento ma al di là di questo c’è stato un atto abbastanza grave: nel comunicato stampa ufficiale le associazioni minacciano la libreria di un boicottaggio economico, invitando gli studenti e coloro i quali normalmente frequentano la libreria a non andare più e per un imprenditore è un fatto gravissimo – ha raccontato il ricercatore universitario – Una minaccia che, chiaramente, ha messo in difficoltà i titolari della libreria, credo sia fuffa ma è comprensibile la preoccupazione dei titolari che hanno preferito sospendere l’evento». Indelli, da un lato, comprende la dura presa di posizione dell’Anpi ma, dice, «non capisco Arcigay e le organizzazioni sindacali, soprattutto Cisl e Uil. Questi enti hanno preteso di condizionare un evento culturale, non politico, tra l’altro in un luogo privato aperto al pubblico. Avrei molto apprezzato un confronto ma così dimostrano di difendere la libertà negandola». Un evento culturale in programma da diverso tempo che, a detta dei diretti interessati, avrebbe subìto pressioni fino al suo annullamento. «Sostengono che il libro si faccia portavoce di teorie revisionistiche ma lo storico deve essere revisionista dal punto di vista professionale e, per me, questo è sicuramente un complimento non un’accusa ma non capisco perché non si possa dare una interpretazione alternativa sulla base di documenti e testimonianze raccolte, argomenti che gli altri ritengono essere tabù perché pensano di essere i depositari della verità». La scelta della libreria di annullare l’evento porta con sé, inevitabilmente, delle conseguenze economiche: «A conti fatti ci sono gli estremi per procedere per le vie giudiziarie, una querela penale e un risarcimento danni – ha aggiunto lo scrittore – È un episodio che non può essere sottovalutato: hanno minacciato un’impresa di boicottaggio senza considerare le offese gratuite a me rivolte, a partire da “sedicente ricercatore”. Una storia davvero brutta, ripeto, mi auguro non accadano più episodi simili». E poi l’auspicio di tenere la presentazione, a prescindere da polemiche e prese di posizione: «la presentazione? Si farà, magari non a Salerno ma non mi faccio intimorire da loro anche perché l’editore mi conferma che il libro sta andando a gonfie vele – ha aggiunto lo scrittore e ricercatore universitario – Hanno dimostrato ancora una volta la loro povertà morale e intellettuale, avrei gradito un confronto in libreria, obiettando nel merito quanto da me scritto. Probabilmente, in questo modo acquistano una visibilità che non hanno in altri campi ma quanto si è verificato è gravissimo, non esiste boicottare una libreria creandole un danno economico».