Penultimo appuntamento per il festival Mosaici firmato da Mauro Navarra che ospita nel convento di San Francesco a Cuccaro Vetere, stasera alle ore 21, lo spettacolo di Pino Ammendola con Maria Letizia Gorga, Stefano Meo e Pino Iodice
Di Olga Chieffi
Amava farsi chiamare La Negra, perché era sempre dalla parte degli ultimi e con rara coerenza per un’artista ha usato la sua arte sempre come strumento di lotta a favore del popolo. Un destino racchiuso in una voce, è questa la chiave che l’autore e regista Pino Ammendola ha usato per raccontare l’indimenticabile Mercedes Sosa. “Todo cambia, viaggio intimo con Mercedes Sosa “, uno spettacolo di teatro-musica che vedrà in scena, l’attrice e cantante Maria Letizia Gorga – attraverso la cui voce si vuole rinnovare, in questi nostri tempi bui, un grido di speranza e di amore per la vita – ed accompagnata dal vivo dai musicisti Stefano De Meo al pianoforte e Pino Jodice alla chitarra. E’ questo lo spettacolo che quale penultimo appuntamento del Festival Multidisciplinare Mosaici 2022 Mauro Navarra ha voluto realizzare a Cuccaro Vetere, nella cornice del Convento di San Francesco, questa sera alle ore 21. Uno spettacolo questo, simbolo della destagionalizzazione del Festival, che ha prodotto notevole riscontro critica e pubblico per l’alta qualità della proposta e la scelta di “Spazi poco utilizzati e storicamente importanti come appunto il Convento di Cuccaro, il Palazzo Ricci di Ascea, l’Abbazia di Santa Cecilia a Castinatelli di Futani o le splendide location di Marina di Pisciotta, Laurito, Montano Antilia, presso cui si è contribuito alla divulgazione della cultura musicale, teatrale e della danza. Questa sera, ci immergeremo in un percorso umano non certo facile come quello di Mercedes Sosa, una donna nata poverissima eppure dotata di un grande amore per la vita e il desiderio di battersi contro l’ingiustizia, affrontato grazie all’idea del canto vissuto come strumento di comunicazione e di battaglia politica. Un viaggio alla scoperta dei segreti di un’anima tormentata che, dietro la sua inguaribile voglia di lottare per il bene degli altri, nasconde un senso di profonda solitudine e dolore. Dolore che diventa dramma per un esilio inflitto da un regime totalitario che ha procurato alla sua patria, la martoriata Argentina, oltre 30 mila vittime e che l’ha resa testimone internazionale della silenziosa battaglia della Madri di Plaza de Mayo. Mercedes, come tutti i grandi che se ne vanno, ha lasciato un vuoto incolmabile ma anche un messaggio: “Todo cambia” tutto cambia, proprio quando pensiamo che nulla cambierà. “Mercedes era una cantòra popular – ama dire Mari Letizia Gorga – una pasionaria che usò la propria voce come strumento di liberazione del suo popolo, per dare voce a chi non ne aveva. Mi piace pensare di dare anch’io voce a ciò che non deve essere dimenticato, a ciò che è bello, urgente ed emozionante ricordare, sperando così di riaccendere il nostro senso di partecipazione ad un rito collettivo teatrale che è anche civilmente e socialmente utile. Il nostro mestiere di attori oggi ci impone anche di riattivare un senso critico che svegli le nostre coscienze, un po’ sopite”. L’Associazione Artisti Cilentani Associati, ripartirà da subito alla strutturazione delle prossime due annualità che rientrano nel Fondo Unico dello Spettacolo sostenuto dal Ministero della Cultura, favorendo una sostenibilità eco compatibile del Festival associata alla valorizzazione delle professionalità artistiche del territorio, al fine di dare attuazione a una serie di protocolli di intesa che vedono sinergicamente protagonisti le scuole del territorio cilentano, le amministrazioni comunali, le proloco ed l’Ente Parco del Cilento al fine di garantire un circuito che possa essere proposto come attrazione culturale e turistica dell’intera area a sud di Salerno.