Brigida Vicinanza
Tutto da rifare per riprendere il cammino e ricostruire quella fiducia persa tra i cittadini. Il diktat di Vincenzo De Luca è questo. Ieri, in un incontro a porte chiuse al Mediterranea Hotel di Salerno, amministratori locali e sindaci da tutta la provincia di Salerno hanno potuto “ricevere” la tirata di orecchie del Governatore della Campania. Alla presenza dei figli Piero (neoeletto alla Camera dei deputati) e Roberto (ex assessore al bilancio del Comune di Salerno), in platea tantissimi dei fedelissimi Pd, tra cui anche il primo cittadino Enzo Napoli. Dagli sconfitti Tino Iannuzzi e Franco Alfieri, agli assessori regionali Bonavitacola, Picarone e Cascone, fino ai sindaci della Costiera e dell’Agro. Tutti ad ascoltare l’analisi del voto del 4 marzo e a provare a cercare una giustificazione al disastroso risultato del Partito democratico, non solo a livello nazionale ma soprattutto in Campania. Non si è risparBrigida Vicinanza miato De Luca senior nel puntare il dito contro azioni, ma soprattutto contro Renzi o dirigenti che non hanno “saputo comunicare al meglio ciò che il Pd ha realmente fatto, lasciando così che la nostra dignità fosse calpestata completamente dal Movimento 5 stelle”. «Ci siamo indeboliti, abbiamo preso provvedimenti legislativi che confondevano la trasparenza con la stupidità e la subalternità all’estremismo dei 5 stelle – ha commentato De Luca – in Italia Ieri incontro a porte chiuse al Mediterranea per analizzare il voto del 4 marzo abbiamo perduto una battaglia culturale, di senso comune, di linguaggio che per 15 anni ha delegittimato tutto il ceto politico. Se noi andassimo a vedere i titoli degli organi di stampa, gli articoli, l’opinione pubblica, le trasmissioni (quei pollai ignobili in cui veniamo trascinati tante volte) – continua parlando alla platea dei “fedeli” presenti – che servono ad esaltare il narcisismo dei conduttori televisivi e a offendere la dignità degli esponenti politici che vi partecipano, come in uno show, troviamo anni e anni di questa campagna contro la casta. Questa battaglia di opinione ha sviluppato due risultati in Italia: violenza diffusa per il partito pubblico, nel linguaggio e nei comportamenti e da questo punto di vista il ruolo dei 5 stelle è stato devastante. Dieci anni di bombardamento continuo e di diffusione di violenza. Noi abbiamo atti di squadrismo in Consiglio regionale». Non mancano da parte del De Luca senior, i riferimenti al partito dei dem a livello nazionale: «È arrivata ai cittadini un’immagine di un partito sconfitto, di una presidenza al quale siedono tutti quelli che hanno gestito il partito fino ad oggi. Renzi il segretario ti assumi tutta la responsabilità? Bene, ti dimetti? Bene. E tutto il resto? L’immagine di quella presidenza è quella di tutti quelli che hanno gestito il partito oggi. Da Guerini a Orfini a Martina e non so chi diavolo c’era. È arrivato qualcosa nel merito dei problemi veri che vivono le famiglie? Assolutamente no. È arrivata quella immagine che conta. Ed è arrivato un dibattito su tutto quello che dobbiamo fare a livello politico e solo quello. Ma nel merito delle questioni vive, di carne e di sangue, non è arrivato niente». Un discorso alla fine del quale l’imperativo ai sindaci e agli amministratori locali è «Buttate il sangue per riavvicinare le persone, ma fatelo, lavorate affinchè si facciano fatti e non si dica soltanto di fare, zona per zona,risolvete i punti critici, io vi posso aiutare».