di Red. Cro.
«Ti facciamo fare la fine peggio di Stefano Cucchi». Sarebbero state queste le parole pronunciate da un uomo appartenente alla sezione Falchi della polizia di Salerno. Frasi che sarebbero state rivolte ad Enzo De Simone, il presidente della libera associazione Hop Frog, che ha come obiettivo la promozione e diffusione del software Libero, combattendo il “digital divide” ed ogni forma di discriminazione, favorendo inoltre la partecipazione e l’uso consapevole delle tecnologie informatiche e la legalità con gli strumenti della cultura libera. «Sono stato caricato come un delinquente su una macchina della polizia per aver difeso il mio diritto a “non essere investito” da un vero delinquente falco/poliziotto», racconta il presidente De Simone. Il tutto sarebbe avvenuto nella serata di giovedì quando De Simone era a piazza Malta. Davanti ai suoi occhi una scena che, in qualche modo, lo avrebbe colpito particolarmente: 4 auto della polizia, due dei carabinieri e uomini della sezione falchi. Le forze dell’ordine sarebbero state sul posto per una donna ubrica. «Forse questo, anzi sicuramente, questo mi ha dato molto fastidio visto che i veri delinquenti non li prendono e per una ragazza ubriaca mobilitano polizia, carabinieri e se ci fosse stato tempo anche l’Esercito racconta ancora il presidente dell’associazione – Bastava solo un’autoambulanza che invece non c’era. Cosa chegarbatamente ho fatto notare!». A scatenare il putiferio un episodio apparentemente banale, come racconta lo stesso presidente: «mi trovo ad attraversare la strada sulle strisce e su uno scivolo per passaggi disabili e vengo investito da un delinquente, senza casco ed in moto proveniente dal marciapiede. Alle mie giuste rimostranze, questo delinquente, qualificatosi solo dopo due ore come appartenente alla Polizia, dopo che mi ero qualificato fornendo tutte le generalità, mi fa salire». Da qui, il presidente De Simone racconta di essere arrivato presso la caserma di via S. Eremita dove, a suo dire, sarebbe stato picchiato dagli uomini della sezione falchi: «Mi mettono nuovamente le mani addosso esclamando: “ti faccio fare la fine peggio di Cucchi”. Alle mie urla – dopo una serie di violenze – intervengono alcuni suoi colleghi che – ingenuamente e stupidamente – cercano di coprirlo. E’ vero che mi tolgono dalle grinfie di questo Falco/Idiota ma continua imperterrita la violenza verbale». Un lungo racconto quello fatto da De Simone che spiega, nel dettaglio, l’episodio che lo ha visto protagonista, registrando il tutto con un dittafono. Ed è a quel punto che i poliziotti avrebbero imposto il sequestro del registratore vocale o, in alternativa, la cancellazione dei dati a partire dall’ingresso in caserma. De Simone avrebbe accettato di vedersi cancellare i dati, successivamente recuperati tramite cloud vari. Un racconto tanto minuzioso quanto agghiacciante che, se confermato, porterebbe a galla un ennesimo caso, certamente non paragonabile a a Stefano Cucchi, nonostante le presunte minacce ed il paragone che proprio gli uomini della sezione falchi avrebbero più volte palesato, stando alle dichiarazioni del presidente Enzo De Simone.