di Alberto Brega
A distanza di tre anni terreni che sarebbero costati meno di centomila euro furono poi valutati circa 500 mila euro. Un vero e proprio “affare”. A saperlo però! Qualcuno però doveva saperlo, tanto che comprò quei terreni e poi li cedette volontariamente al Comune in una operazione che non provocò nulla al momento della cessione, nessun ricorso, nessuna opposizione, niente di niente. Un rendimento, dal 2002 al novembre 2005 di cinque volte la spesa e passato sotto silenzio. Tanto pagarono i cittadini di Castel San Giorgio! Il succo della denuncia giunta a carabinieri, Procura della Repubblica, Corte dei Conti e Comune di Castel San Giorgio sta tutta in questo gioco silenzioso delle parti tra un giovane figlio di un noto personaggio e un noto avvocato di Nocera Superiore che acquista i terreni (il giovane del 1977 all’epoca appena 25enne non si sa con quali soldi) e l’amministrazione comunale dell’epoca che su quei terreni, dopo appena tre anni dal loro passaggio di mano, dai vecchi proprietari ai nuovi, decide di realizzare un’opera pubblica importante. Quell’opera pubblica intanto non fu mai realizzata, ma è costata ai cittadini di Castel San Giorgio già oltre un milione di euro. Due miliardi delle vecchie lire tra terreni, cause perse con la ditta che doveva realizzare l’opera e la parcella al tecnico che progettò l’opera. Un salasso per tutti i cittadini di Castel San Giorgio e forse, dietro a tutto, la madre di tutte le tangenti. Eh si, perché di questo pare si stiano interessando i giornalisti di svariate testate nazionali e magazine italiani, che in incognito, in questi giorni, sono stati visti in giro per Castel San Giorgio accompagnati da fotografi e cineoperatori. A cosa porterà tutto questo non si sa. Siamo ancora solo alle battute iniziali, ma pare che qualche giornalista più lungimirante si stia interessando anche a rapporti molto strani tra alcuni personaggi di Castel San Giorgio e aziende pubbliche salernitane vicine al sistema di potere deluchiano. Tornando a Castel San Giorgio l’opera pubblica non fu mai realizzata e certamente non lo sarà più, ma tanto quello che doveva fruttare ai “soliti furbi” lo ha già fruttato ed i cittadini di Castel San Giorgio lo hanno già pagato. Alberto Brega Oltre un milione di euro tra terreni, cause perse con la ditta e parcelle comunque da pagare al progettista. E ora tremano anche i funzionari pubblici. Chi valutò quei terreni? Chi lo fece ebbe un ordine anche verbale di valutare in quel modo o inconsapevolmente si prestò ad un gioco più grande di lui? Possibile che tra gli atti acquisiti per valutare la cessione volontaria, cioè la vendita non si tenne conto di quanto quei terreni erano stati pagati appena 36 mesi prima? Il gioco si fa sempre più delicato. Chi tirò le fila di tutto, certamente, addosserà ora la responsabilità in capo ai funzionari e ai tecnici. Ma quest’ultimi saranno disposti mai ad addossarsi responsabilità così grandi e a tacere? E poi le scelte politiche! I funzionari ed i tecnici non potevano certo sapere che su quei terreni doveva sorgere un’opera pubblica importante quindi non avrebbero certo potuto informare l’acquirente che quei suoli andavanno comprati e poi sarebbero stati acquistati dal Comune ad un prezzo sicuramente maggiore. Questa è una scelta e una decisione politica. Intanto i cittadini di Castel San Giorgio hanno pagato. Hanno pagato la cessione volontaria (e chi non cederebbe volentieri immobili con questo rendimento esorbitante) pagheranno le rate del risarcimento dovuto alla ditta, pagheranno la parcella del progettista. Hanno pagato e pagheranno tutto quello che c’era e ci sarà da pagare mentre quei terreni al costo di oltre un miliardo di vecchie lire, continueranno ad ospitare rifiuti, animali, insetti, rettili e ratti. Un bell’esempio di perfetta amministrazione….pardon…..perfetto esempio di fatti propri con i soldi dei sangiorgesi.