In principio fu De Luca. In piena emergenza rifiuti per il sindaco di Salerno arrivò, dal Governo di allora, la nomina di sub commissario per la realizzazione del termovalorizzatore di Salerno. Ad oggi, dal 2008, praticamente siamo all’anno zero dell’argomento. Anzi, l’ultimo annuncio del Ministro all’Ambiente Orlando, parla di una possibile nomina di un nuovo commissario ad acta per la realizzazione «indispensabile» (sostiene il Ministro) dell’impianto in provincia di Salerno. Insomma, dopo anni e litigi tra le istituzioni, la patata bollente, così come a Napoli, potrebbe passare nelle mani di un commissario delegato direttamente dal Governo con compiti specifici e mirati. E se a Napoli, pare siano pronta ad alzare le barricate (d’altronde il no all’inceneritore è stata una delle battaglie di De Magistris), a Salerno le posizioni sono leggermente equivoche. Nel senso che i punti di vista sono strettamente collegati alla competenza degli Enti. Tra l’altro, per la cronaca, in ballo c’è un ricorso dell’Ati De Vizia -Lombardi contro l’aggiudicazione dell’appalto all’Ati Daneco – Acmar – Rcm. Nonostante una prima udienza, dal Tar di Salerno non si hanno ancora notizie. Sembrerebbe che attualmente il contenzioso amministrativo sia stato congelato, in attesa di sviluppi. Partendo dalla situazione originaria, abbiamo detto, in principio era De Luca, poi il cambio di rotta in corso d’opera, con il termine dell’emergenza rifiuti. Dal Comune (insomma dalle mani di De Luca, nella sua duplice veste di sindaco – commissario) la competenza passò alla Provincia. Nuove procedure, oltre naturalmente una battaglia politica che si accese tra i due enti: il Comune (amministrato dal centrosinistra) e l’allora amministrazione comunale conquistata da poco da Edmondo Cirielli. Morale della favola: tutto fermo, nessun impianto, ciclo dei rifiuti interrotto. I Verdi (quelli dell’ex ministro salernitano Pecoraro Scanio), all’annuncio di Orlando avrebbero già buttato le mani avanti: «Disposti ad accettare una discussione sugli inceneritori – hanno detto Borrelli e Boccia – ma solo dopo che saranno stati realizzati i siti di compostaggio in Campania. Tra l’altro a Salerno c’è il sito di compostaggio. A che serve il termovalorizzatore? Sembra – concludono – quasi una punizione».
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