Erika Noschese
«Un grande risultato che premia gli sforzi fatti dall’associazione sul versante giudiziario del reato di usura bancaria». E’ quanto dichiarato da Tommaso Battaglini, presidente di Sos Impresa Salerno, in merito all’ammissione della costituzione di parte civile dell’associazione, difesa dall’avvocato Antonio Picarella, nel processo in cui compaiono come imputati l’ex presidente del Monte Paschi di Siena, Giuseppe Mussari, il direttore Antonio Marino ed il funzionario Gerardo Pennella della filiale Mps di Salerno, che si sarebbe occupato della determinazione dei tassi d’interesse denunciata alla Procura. A segnalare il caso alla magistratura fu la ditta Silvarim, che si occupava della vendita di elettrodomestici e che si era rivolta a Mps per l’apertura di un conto corrente e linee di credito. Su quella contabilità sarebbero stati applicati, secondo l’accusa, tassi d’interesse superiori alla soglia individuata dalla normativa come spartiacque tra l’esercizio del credito e il reato di usura. «Dobbiamo lavorare per rafforzare operativamente l’accordo quadro firmato il 31 luglio 2007 tra il ministero dell’Interno, l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) e le associazioni di categoria degli operatori economici sul versante del contrasto all’usura – dichiara Battaglini – lo sforzo non è solo quello di prevenire il fenomeno della zona grigia, ovvero quella della malavita, ma anche posizionare la lente d’ingrandimento, come abbiamo fatto, sulle dinamiche di economia legale, ovvero quella bancaria». I fatti risalgono agli anni 2010, quando l’azienda Silvarim andò in difficoltà fino al punto di tentare la strada del concordato preventivo, poi revocato da una sentenza di fallimento. In parallelo partì l’azione penale nei confronti di vertici e funzionari del Monte dei Paschi, sfociata nel rinvio a giudizio. La prossima udienza è prevista per il 4 marzo 2019: in quella data saranno sentiti i consulenti tecnici della Procura e della parte civile.