di Olga Chieffi
Stagione lirico-sinfonica del teatro Verdi di Salerno, ancora work in progress, immaginiamo fino al 4 giugno quando sarà snocciolato l’intero programma, interpreti e, soprattutto, location, che dovrebbero dividersi tra il palcoscenico dell’Arena del Mare e lo spazio antistante il Teatro Ghirelli. Sull’estate musicale salernitana, però, già brilla una stella di assoluta grandezza, il soprano russo Anna Netrebko, che offrirà la sua incantevole voce in un rècital con l’orchestra Filarmonica Salernitana diretta da Daniel Oren. Spirito battagliero e positivo, la Netrebko ha sconfitto il Covid e riassaporerà con maggior entusiasmo ancora la performance in palcoscenico e l’applauso della platea salernitana. Scorrerà il luglio salernitano con Tosca dal 7 all’11 luglio, lirica estiva, in cui il nostro direttore ricercherà, anche se all’aperto, il timbro, la parola, il cesello in una partitura che lo ha visto, appena sbarcato in Italia giovanissimo, subito assoluto protagonista. Due i concerti sinfonici, il primo il 25 luglio e il secondo il 3 agosto, dei quali uno sarà certamente dedicato alla memoria di Carla Fracci, con un programma ancora da decidere, che ci piace immaginare possa iniziare con la suite dal Romeo e Giulietta di Sergej Prokofiev, e il personaggio della giovane veronese, che la Signora della Danza evidenziava nel suo divenir donna rendendo memorabile il pas de deux del II atto, in cui la morte aleggia sui due giovani sin dalla prima nota. L’opera ritorna il 25 agosto con la Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni e I Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, titoli popolari e amati, opere di frattura tra il “rilassamento” della grande opera romantica e l’urgenza presentita di un novello corso. Opere che hanno aperto il cosiddetto “decennio” dei manifesti, ma che tuttavia sembrano avvalersi di esterni corredi, piuttosto che di ragioni morali profonde. Tra gli interpreti applaudiremo un baritono di casa, Biagio Pizzuti, che sarà Silvio, e che darà voce anche al vanaglorioso Belcore nell’ atteso Elisir d’amore di Gaetano Donizetti, che chiuderà il 24 settembre, la stagione operistica all’aperto. In mezzo, il 15 settembre, ritorna il maledetto da sempre, un segnato da Dio, quasi consegnato fuori del tempo, Rigoletto con la sua amata trama che viene saldamente riassunta nella forma classica del quartetto, che rispetta i canoni estetici del primo Romanticismo, ancora osservante delle forme classiche, snodantesi intorno alla melodia principale del tenore, che deve essere molto esposto, vero bersaglio delle mire di Rigoletto, che mormora nell’ombra, mentre le due donne restano invece soggiogate dal fascino del duca: Maddalena frascheggia, Gilda prende il motivo di lei, senza poterlo dominare perché frenata e interrotta dalla volontà del padre. Il settembre salernitano, verrà però chiuso dall’orchestra del Teatro San Carlo, diretta da Josè Luis Basso, impegnata nel Requiem di Wolfgang Amadeus Mozart, un’opera circondata da un’aura di mistero, di tragedia, di complotto, di destino, che l’ha proiettata subito e per sempre nella dimensione del mito, l’ultima pietra dell’immenso edificio dell’opera mozartiana: elevato, maturo, compiuto nella sua incompiutezza, sorretto dalla sicurezza di esperienze direttamente vissute, Mozart attua qui la fiducia nel credo massonico, comunicandoci la fiducia della redenzione, attraverso l’amore inestinguibile per un mondo migliore. Ancora un concerto nella prima decade d’ottobre, ma speriamo vivamente di assiderci in teatro, per un concerto-evento che sarà ripreso da Sky, in un’onda sonora che da Salerno abbraccerà il mondo