di Nicola Della Calce
E’ stato un amarcord lungo un mese, il ritorno in Italia di Francesco Fresa, nipote ottantenne dell’Astronomo nocerino Alfonso Fresa, (scopritore insieme al fratello Matteo della antica Nuceria Alfaterna). Proveniente dall’Australia dove risiede da molti anni, in visita presso parenti salernitani, Francesco ha voluto ripercorrere i suoi ricordi di ragazzo, attraverso la visita dei luoghi cari allo zio: il Battistero Paleocristiano e il quartiere Pucciano. Presenti all’incontro anche sua sorella Anna e un figlio ed un nipote che risiedono ancora a Salerno. A fare da Cicerone a questa visita Nocerina lo storico e ricercatore Antonio Pecoraro, erede e divulgatore del lascito scientifico del Professore Fresa, autore di uno scritto che raccoglie parte degli studi dell’astronomo nocerino. Con l’Associazione “Urbe”, Pecoraro è ormai punto di riferimento per il territorio, stimolatore e promotore di iniziative culturali tra le quali incontri sulle opere e gli studi di Alfonso Fresa. Tra i più attivi a tenerne vivo il ricordo anche Rita Cuofano, che da fanciulla era tra i ragazzini che scorazzavano per tutta Nocera visitando siti e monumenti che lo studioso mostrava e spiegava ai bambini affascinati. Sullo scienziato, che ha dato il nome ad una scuola media di Nocera (Fresa – Pascoli) diretta da Michele Cirino altro appassionato della storia di A. Fresa, proprio i ragazzi delle prime e seconde hanno realizzato all’interno del progetto “Scuola Viva” un contributo filmato, nel quale raccolgono testimonianze e racconti di chi da fanciullo ha vissuto quella stagione di fermento culturale e di rinascita storica di una città che aveva dimenticato il suo passato. Il 1958 sembra essere l’anno della riscoperta delle radici storiche di Nocera. Il Professore Maiuri, già impegnato per gli scavi di Pompei fu coinvolto dal Prof. Fresa a visitare alcuni resti portati casualmente alla luce a seguito di uno scavo. Ed è proprio un articolo di Maiuri su un quotidiano nazionale, che accende l’interesse sui ritrovamenti e l’attenzione sulla storia nocerina, per tanti anni sepolta nell’oblio. In quelle escursioni anche Francesco Fresa, (figlio di Raffaele primogenito dei fratelli Fresa) racconta dei momenti di quando giovanotto seguiva lo zio alla scoperta di posti nuovi e inesplorati della città. Nocera appariva a quei ragazzi un territorio per lo più sconosciuto. Le storie sui fasti e sulle gesta dei Nocerini, che oltre venti secoli prima avevano il privilegio di battere moneta propria e gareggiare contro Pompei per grandezza ed importanza, costituivano una trama convincente di una fiaba “reale”. Dopo 33 anni dalla sua scomparsa l’abitazione di famiglia, passata a patrimonio comunale, è al momento abbandonata al deterioramento strutturale e alla presenza di rovi ed arbusti al posto di quello che era un rigoglioso giardino. Associazioni cittadine e di quartiere auspicano che quanto prima quei luoghi possano tornare praticabili e possano ospitare un museo aperto al pubblico dove raccogliere gli scritti e le opere dell’Astronomo Nocerino e dei suoi fratelli, la maggior parte dei quali dimostravano genio artistico dedicandosi alla pittura.
Oggi alcuni quadri e mappe sono conservate presso il museo provinciale di Nocera Inferiore, mentre scritti e studi sulla luna (della quale Alfonso Fresa scoprì uno dei crateri denominato Lagrange B) sono conservati presso la Biblioteca Nazionale di Napoli.