di Pina Ferro
Stupro sulla spiaggia di Santa Teresa, i filmati della telecamera posizionata nei pressi del chiosco che si trova a pochi metri dall’arenile dove sarebbe avvenuta la presunta violenza sessuale non coincidono con il racconto reso dalla vittima. E’ durata circa 10 ore k’udienza di ieri presso la prima sezione penale (presidente Passero, a latera Zunica e Albarano) del Tribunale di Salerno. L’udienza è stata anche interrotta per alcune ore al fine di esaminare la richiesta presentata dai legali degli imputati i quali hanno chiesto di sentire la vittima esclusivamente sui filmati della telecamera (3 dvd). Per la violenza sessuale denunciata da una 30enne italo marocchina macchinista di treni ad alta velocità sono in carcere Radouane Makkak, difeso da Gerardo Cembalo, Dario Masini (che ha anche preparato il ricorso alla Suprema Corte) e Claudia Pecoraro e Hassan Raziqj, entrambi marocchini. I due, rinchiusi nel carcere di Vallo della Lucania, hanno sempre respinto l’accusa di violenza carnale. La vittima, difesa da Marco Martelli, ha denunciato di essere stata violentata sull’arenile dai due arrestati.
Secondo quanto afferma la difesa, supportata anche dalla dettagliata relazione presentata dalla criminologa Simona Di Lucia, tra la donna ed i due uomini vi era un rapporto, almeno da quanto emerge daio video visionati, confidenziale. Nei video in questione si vede che intorno alle 2.55 i due uomini si avvicinano alla ragazza, chiacchierano, poi le consegna ad uno di essi una banconota. Pochi minuti dopo l’uomo torna con delle bottiglie di birra e pare si veda chiaramente che porge alla donna il resto, I tre restano a lungo a parlare. Il loro atteggiamento è alquanto confidenziale. I filmati riportano quanto fatto dai tre fino alle 4.19 circa. Poi non si hanno altre testimonianze in quanto le altre due telecamere posizionate nella zona: una che punta verso il mare e l’atra verso la spiaggia non sono in funzione. I legali dei due cittadini stranieri hanno chiesto l’abbreviato condizionato all’acquisizione da parte del Pm Francesco Rotondi dei filmati in questione. Frame che riepilogherebbero i fatti in maniera diversa da quanto denunciato dalla donna. E, nella giornata di ieri gli avvocati della difesa hanno chiesto di sentire la ragazza, che ieri non era presente in aula, solo sulle discresie tra il suo racconto e le immagini della telecamera. Richiesta al momento non accolta, L’avvocato Marino ha anche puntato il dito su come è stato effettuato, a suo tempo, l’incidente probatorio. Insomma per la difesa, se fosse stato acquisito e visionato l’intero filmato probabilmente l’intera vicenda sarebbe molto più chiara.
Sempre ieri sono stati sentiti in aula il carabiniere che ha visionato il filmato in questione, il militare intervenuto sul luogo dei fatti e che ha raccolto la testimonianza della ragazza e l’amico giunto in soccorso della donna a seguito della richiesta d’aiuto lanciata dalla stessa. La prossima settimana si torna in aula.