Ha suscitato immediato interesse la petizione lanciata da Davide Gatto, proprietario de “Il Cigno”, che contesta all’amministrazione comunale l’introduzione del cosiddetto “Street control”. In calce al testo della petizione, pubblicata su http://ilgattoquotidiano.info, compaiono già 63 timbri appartenenti ad altrettanti esercenti, tutti contrari all’introduzione di questo strumento (capace di rilevare numero di targa, numero delle revisioni effettuate, nonché la regolarità dei pagamenti per le assicurazioni sui veicoli) che ridurrebbe notevolmente l’afflusso di clienti. L’idea iniziale era quella di dimezzare, invece, i casi che concernono l’irregolarità dello stazionamento di molte auto in doppia fila. «Non siamo assolutamente contrari alle sanzioni per chi parcheggia in doppia fila» precisa Gatto, riferendosi alle accuse provenienti dall’assessorato «ma l’assenza di parcheggi e posti auto, unita al sanzionamento dello Street control, scoraggia molti clienti che potrebbero spendere». La petizione è nata, infatti, quasi spontaneamente dagli scambi d’opinione intercorsi in un gruppo di commercianti e giornalisti. «Dato che esistono già molte problematiche, noi chiediamo che il servizio venga sospeso: non sarebbe stato il caso d’iniziare con un’iniziativa del genere, quando c’è bisogno invece di attrarre il più possibile il pubblico per far sopravvivere i negozi». Il problema, infatti, riguarda non solo l’effettiva difficoltà, per i clienti, di trovare luoghi atti alla sosta e al ritiro di merci acquistate, ma anche, ad esempio, i costi dei parcheggi a pagamento, il traffico generato dalle consegne a domicilio dei venditori online e i tempi di carico e scarico merci. «In passato, nel centro di Salerno si contavano ben 10 parcheggi: ora ce ne sono a stento 5. La tariffa per la sosta in Piazza della Concordia è troppo alta, 2 euro ogni ora e frazione, e lo stesso parcheggio di Piazza Malta, che conta comunque pochi posti auto, è stato convertito in box per residenti. Ma non solo» spiega il portavoce della petizione «Si pensava che alcuni cantieri sarebbero stati smantellati in tempi più brevi, e non solo non è stato così, ma non si è nemmeno provveduto a creare parcheggi provvisori. Noi ormai parliamo come dei sopravvissuti, perché molti hanno chiuso. I pochi posti auto presso la Stazione Marittima non bastano, perché se ogni negozio conta circa tre commessi già noi bastiamo a riempire le zone di sosta. E poi c’è un punto nodale che riguarda carico e scarico merci: il tutto avviene sempre in doppia fila, poiché le poche piattaforme non vengono utilizzate correttamente, e poi se le consegne avvenissero dalle 14.00 alle 17.00 come stabilito noi dovremmo restare spesso aperti apposta: sono orari assurdi». Inoltre, «dopo il fallimento del Cstp non è stato fatto nulla per risollevarne le sorti, e questo va a scapito non solo dei clienti, che hanno paura di attardarsi, ma anche dei tanti giovani che lavorano nei bar e magari non hanno neanche la patente». Ma la questione interessa anche i turisti che hanno necessità di alloggiare nei B&B in centro, e non riescono facilmente a parcheggiare per scaricare i bagagli, nonché le scuole. Ma la situazione davvero sconcertante è un’altra. «Siamo noi commercianti a sovvenzionare il parcheggio dei clienti paganti, tramite convenzioni con posteggi privati. Se comprano qualcosa, gli rimborsiamo il costo della sosta». Anche Anna Spirito, proprietaria dell’omonimo esercizio commerciale del Centro Storico, afferma: «Tutti vanno nei centri commerciali perché qui non trovano parcheggio. Inutile lo Street control, per la disperazione stavamo pensando di organizzare una serrata generale». E Gravagnuolo aggiunge: «Il servizio è attivo già da alcuni giorni, e abbiamo riscontrato un calo di vendite pauroso». Un inizio davvero poco felice.
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La rivolta dei tabaccai, la Fit replica con il Presidente Santelia
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