di Andrea Pellegrino
E’ ritornata sul corso da Re. Quello realizzato da Vincenzo Giordano ed inaugurato alla presenza di Bettino Craxi. E ieri sul Corso Vittorio Emanuele si sono ritrovate le due figlie, Rita Giordano e Stefania Craxi, per un caffè ed una chiacchierata, prima dell’incontro politico organizzato da Gaetano Amatruda. Vecchi ricordi ed un segno tangibile di ciò che quella stagione politica socialista ha prodotto per Salerno. A Salerno grazie ad una battaglia (promossa proprio da Cronache) si è riusciti ad far intitolare una piazza al sindaco socialista Vincenzo Giordano.
«Ah bene, sono contenta. A Milano, invece, non sono riuscita a far intitolare una strada a mio padre».
Qui a Salerno, alla fine, dopo un acceso ed interessante dibattito l’allora sindaco – oggi governatore della Campania – ha dovuto cedere. Ed a proposito di Vincenzo De Luca, tutto nasce dalla fine di quella stagione.
«Vincenzo De Luca ha raccolto la guida della città, con il riformismo però non c’azzecca nulla. Come non c’entra nulla la sinistra di Matteo Renzi. Il socialismo nella sua lunga storia è stato tante cose. Una parte di quella storia è stata caratterizzata da una sottomissione al comunismo. Ragione per cui penso che i socialisti della sottomissione stiano a sinistra. La mia è la storia di riformismo socialista craxiano, che è storia di uomini liberi. Per cui con questa sinistra non ci stiamo».
Oggi a Salerno raccoglie l’eredità di Vincenzo De Luca, un vecchio socialista, ossia Enzo Napoli, protagonista di quella stagione targata Giordano…
«E’ un socialista della sottomissione. Ha fatto una scelta che rispetto ma è un socialista sottomesso alla cultura comunista. Ieri come oggi».