di Marta Naddei Nomina ad personam e la risurrezione della figura del “primario emerito”. Ci sono anche questi tra gli ultimi, particolari, atti firmati da Antonio Squillante prima di lasciare la guida dell’Asl di Salerno, finiti nel mirino di Antonio Siciliano della Cgil funzione pubblica medici e di Margaret Cittadino della Cgil funzione pubblica, che li hanno sottoposti all’attenzione del neo commissario straordinario dell’Azienda sanitaria locale, Antonio Postiglione, chiedendone l’immediata revoca. Si tratta di una serie di deliberazioni che Squillante ha firmato nella sola giornata del 29 luglio – quindi a due giorni dalla scadenza del suo mandato come direttore generale della struttura di via Nizza -, in pubblicazione solo a partire dallo scorso lunedì e che riguardano diversi ambiti. Nello specifico, vengono contestate le delibere di affidamento di progetti retributi a quella che i due sindacalisti della Cgil definiscono «una parte eletta dei dipendenti», in una fase – sottolineano – «in cui le priorità andrebbero decise da un nuovo vertice Asl». Insomma, secondo i due sindacalisti, un vero e proprio regalo d’addio che Antonio Squillante avrebbe fatto ad alcuni dei dipendenti a lui più “fedeli” nel corso del suo triennale mandato. Ma, nello specifico, sono due i provvedimenti maggiormente contestati. In primo luogo, quello collegato alle dimissioni del dirigente della struttura complessa Affari legali, Walter Maria Ramunni che lascerà l’incarico a partire dal prossimo primo ottobre. Ebbene, nel testo della delibera, Squillante designa il successore di Ramunni, ovvero il destituito direttore amministrativo Annamaria Farano che proprio a Ramunni contese l’incarico di dirigente del settore Avvocatura dell’Asl Salerno. Insomma, una vera e propria staffetta senza però passare dal via; un via che si chiama concorso pubblico, come sottolineano i sindacalisti che parlano di «designazione per investitura, su un incarico che prevede il concorso pubblico per direttore di struttura complessa». A suscitare le maggiori perplessità è stata però la deliberazione con cui è stato conferito il riconoscimento di “primario emerito” dell’Unità operativa complessa di Medicina generale del presidio ospedaliero di Sarno al dottor Agostino Aliperta, che dovrebbe andare in pensione dal prossimo primo ottobre. Con il riconoscimento attribuitogli dall’Asl, Aliperta potrà continuare ad essere primario, seppur a titolo gratuito e senza la possibilità di esercitare la professione. Insomma, sarà un consulente che percepirà la propria regolare pensione e potrà recarsi a lavoro tutti i giorni. «La figura del primario è stata superata da almeno 10 anni – scrivono Siciliano e Cittadino – così Squillante inventa il “primario emerito”». In realtà non è proprio una invenzione di Squillante, dal momento che molti medici pronti per la pensione vengono insigniti del titolo di “emerito” per restare tra i corridoi dell’ospedale. Per i due rappresentanti sindacali, la gestione pregressa dell’Asl si è conclusa «con un colpo di coda che l’ha condotta, a tempo scaduto, a pubblicare una serie di atti che confermano l’atteggiamento arrogante e sconsiderato sempre manifestato».
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