di Andrea Pellegrino
Rischia di spaccare la maggioranza consiliare e politica lo spettacolo “gender,” promosso, patrocinato e finanziato dal Comune di Salerno. Ieri, così come annunciato alla vigilia, lo spettacolo promosso dell’ambito della rassegna “Primi applausi” è approdato dritto in aula consiliare, sollevando polemiche sia da parte dell’opposizione che della maggioranza. A conti fatti, ad eccezione di Emiliano Torre (ex Sel, oggi progressista), quasi tutti, in pubblico (pochi) e chi in privato (molti) avrebbero espresso la loro perplessità in merito allo spettacolo“ Fa’afafine – Mi chiamo Alex e sono un dinosauro”, destinato agli allievi delle scuole del territorio che si terrà il prossimo 8 marzo al teatro Verdi. La storia racconta di Alex, appunto, che i giorni pari è maschio e i giorni dispari è femmina.
Ed è, quasi per la prima volta, che anche dalla maggioranza si sollevano polemiche e richieste di annullamento o quanto meno di revoca del finanziamento pubblico concesso per la manifestazione. Si tratta di uno stanziamento comunale che ammonta a 175mila euro per l’intera rassegna partita ad ottobre e che si concluderà il 20 marzo. Uno stanziamento pubblico che comunque non esclude il pagamento del biglietto, scolari compresi.
«E’ un tema delicato che avrebbe dovuto avere un confronto prima dell’approvazione e della concessione del patrocinio da parte del Comune», tuona il consigliere comunale di maggioranza Ginetto Bernabò (Pd) che già nei giorni scorsi aveva sollevato forti perplessità. Bernabò, infatti, già da tempo affronta l’argomento e segue il dibattito gender in tutte le sue sfaccettature, difendendo, nel contempo, il suo pensiero. «Non accetto strumentalizzazioni – prosegue Bernabò – non accetto chi si è elevato a paladino solo oggi mentre è stato assente anche alla manifestazione che si è tenuta a Roma a difesa della famiglia. Qui mi sembra di non aver visto né Adinolfi, né Roscia. C’ero solo io. Quanto all’amministrazione ribadisco che è stato azzardato concedere il patrocinio a questo spettacolo».
Indignato e arrabbiato si dice anche il consigliere comunale (sempre di maggioranza) Luciano Provenza che, nella qualità di presidente della commissione politiche sociali, avrebbe voluto «affrontare il caso nella giusta sede. Ed, invece, non c’è stata nessuna comunicazione. Sono anche un docente – dice Provenza- e sono consapevole che l’argomento prima o poi dovrà essere oggetto di discussione anche e soprattutto nelle scuole. Ma con cautela e con la giusta educazione sessuale. Quanto allo spettacolo promosso dal Comune di Salerno chiedo che almeno non venga finanziato con soldi pubblici».
Di idea opposta Emiliano Torre che non ha risparmiato accuse ai suoi colleghi di maggioranza. «Chiedo che venga sottoscritto un documento da tutta la maggioranza – dice – a sostegno della manifestazione. Ben hanno fatto l’assessore Guerra ed il sindaco Napoli, nessun passo indietro, o trarrò le conseguenze del caso». Una dichiarazione, quella di Torre, condita anche da racconti personali (da qualche tempo amo cucire, dice) che ha suscitato la replica degli interessati, tra cui dello stesso Bernabò e di Raffaele Adinolfi, intervenuto ad inizio seduta ribadendo la sua estrema contrarietà (così come già annunciato nei giorni scorsi) allo spettacolo. «Penso che vada annullato – dice il consigliere Adinolfi – in subordine chiedo che venga spostato l’orario, ossia dalle 10 del mattino alle 17 del pomeriggio. Chi vorrà andrà ma certamente non si può tenere questo spettacolo durante l’orario scolastico». Una proposta, quest’ultima, che sarà valutata dal sindaco Napoli che a chiusura degli interventi dichiara: «Non ci sarà nessun annullamento, valuteremo con la compagnia un eventuale slittamento dell’orario».