Il 97% del mare che bagna la Campania è balneabile. E’ quanto risulta dal monitoraggio delle acque di balneazione effettuato nel 2021 dall’Arpac, agenzie ambientale della Campania. Nel corso del monitoraggio, tra aprile e settembre, Arpac ha effettuato 2.500 prelievi su circa 480 km di costa, escludendo quella parte di costa (circa 60 km) che in ogni caso, a prescindere dall’esito dei prelievi, non può essere adibita a balneazione perché ospita porti, strutture militari, aree protette, foci di fiumi o canali non risanabili. Dall’ultima campagna di monitoraggio emerge una lieve flessione delle acque classificate come “eccellenti” (dal 90% all’88% della costa monitorata), a fronte di un lieve aumento delle percentuali di acque “buone” (dal 4 al 5%) e “sufficienti” (dal 3 al 4%). Stabile la porzione di costa considerata di qualità “scarsa” e dunque non balneabile (3%). La classificazione varrà a definire il quadro della balneabilità all’inizio della stagione balneare 2022 e potrà subire delle modifiche nel corso dell’anno in base ai risultati dei nuovi prelievi in programma. Al momento i tratti di costa a classificazione “scarsa” sono: Sud Fiume Garigliano nel comune di Sessa Aurunca (Caserta), Pietrarsa nel comune di Napoli, Villa Comunale a Castellammare di Stabia (Napoli), Stabilimento Balneare, Stazione Marina di Licola, Effluente Nord Depuratore di Cuma e Collettore di Cuma nel comune di Pozzuoli (Napoli), Nord Foce Sarno nel comune di Torre Annunziata (Napoli), Est Fiume Irno nel comune di Salerno, Spineta Nuova nel comune di Battipaglia (Salerno), Magazzeno nel comune di Pontecagnano Faiano (Salerno) e Spiaggia Marmorata nel comune di Ravello (Salerno).”La quantità di dati a disposizione di cittadini e operatori, che ben illustrano la qualità del mare campano – spiega il direttore generale di ARPAC Stefano Sorvino – è il frutto del lavoro dei tecnici dei dipartimenti delle tre province costiere, nonché della Uo Mare, una struttura peculiare dell’Arpa Campania che coordina le attività a livello regionale assicurando l’omogeneità dell’azione svolta dai tre dipartimenti provinciali coinvolti e ogni adempimento normativo a supporto delle competenze della Regione, oltre a gestire la flotta dei mezzi nautici che effettuano le attività di ispezione e prelievi in mare. Grazie anche a questo lavoro, i pregi della risorsa mare in Campania sono conosciuti e apprezzabili attraverso un sistema di controlli pienamente in linea con la normativa di settore, che delinea un quadro ampiamente positivo e ormai sostanzialmente stabile da cinque anni. Allo stesso tempo, sono sotto osservazione le residue criticità, sia quelle strutturali che quelle episodiche, criticità che per fortuna riguardano una parte minoritaria del litorale regionale”. Secondo Lucio De Maio, dirigente della Uo Mare, “la lieve diminuzione, quest’anno, delle acque classificate come ‘eccellenti’ è stata probabilmente determinata da eventi piovosi, di breve durata ma intensi, verificatisi nell’arco dell’estate 2021, eventi che hanno messo localmente in crisi la rete delle acque pluviali in cui spesso sono convogliate anche le acque fognarie, nei sistemi cosiddetti ‘misti’. In caso di intense piogge, i tubi di ‘troppo pieno’ possono così scaricare direttamente in mare le acque fognarie, bypassando i sistemi di depurazione, con conseguenti fenomeni di contaminazione temporanea di alcune porzioni di mare. Tuttavia i controlli non hanno mancato di evidenziare questi fenomeni e consentito di adottare divieti temporanei di balneazione”.
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