
Scafati, Un milione e mezzo di euro per restituire definitivamente alla cittadinanza il bene confiscato alla camorra che un tempo fu del boss di Poggiomarino Pasquale Galasso ora collaboratore di giustizia: soldi europei per il “Fondo Nappo” con i quali si riesce a completare la struttura dopo che negli anni è stata oggetto di degrado e abbandono oltre che di azioni di sabotaggio e vandalismo. Confiscato alla criminalità organizzata, il fondo d si estende per circa 12 ettari ed è dedicato alla memoria di Nicola Nappo, giovane fabbro 23enne ucciso nella limitrofa Poggiomarino il 9 luglio 2009 perché scambiato per un esponente di un locale clan destinatario di una spedizione punitiva. Nonostante l’iniziale stato di abbandono del bene e nonostante negli anni i continui atti di sabotaggio e di vandalismo finalizzati ad impedire la restituzione del luogo alla collettività, durante questi circa 3 lustri è riuscito, attraverso numerosi eventi e attività, a porsi come punto di riferimento per i cittadini, per i presìdi di tutela della legalità e della giustizia sociale del territorio (forze dell’ordine, parrocchie, associazioni culturali, ambientaliste e di volontariato, cooperative sociali, istituzioni, sindacati, istituti scolastici), così come per aziende ed enti di formazione virtuosi. “Abbiamo chiesto l’intervento del Governo- dice il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti- attraverso il Sottosegretario Tullio Ferrante che si è rapportato con la struttura commissariale per il recupero e la rifunzionalizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata istituita presso il Ministero dell’Interno”. Il Sottosegretario ha avuto rassicurazioni riguardo la proroga dei termini del progetto di valorizzazione da realizzare insieme all’associazione ‘Libera’ che gestisce il bene. “Riteniamo giusto debba essere restituito completamente ai cittadini di Scafati, affinché si abbia la percezione che lo Stato c’è”, aggiunge il primo cittadino. Per Il Sottosegretario al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Tullio Ferrante il recupero dei beni confiscati alla criminalità rappresenta un forte segnale di legalità. “Per questo voluto confrontarmi con la struttura commissariale per il recupero e la rifunzionalizzazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata al fine di acquisire aggiornamenti in merito alla richiesta del Comune di Scafati. Posso confermare che non ci sono rischi legati a un eventuale definanziamento dell’intervento in questione, che potrà essere realizzato con tempistiche più ampie. Le attuali valutazioni in corso, inoltre, riguardano la rimodulazione progettuale, alla luce delle linee guida e dei regolamenti precedentemente trasmessi ai Comuni dalla stessa struttura. Continuerò a lavorare per garantire il massimo supporto agli enti locali e in particolare ai progetti che consentono di restituire alla comunità luoghi simbolo di rinascita del territorio“, conclude il sottosegretario al Mit.